Marcinelle, 66 anni fa, la morte di 262 minatori di cui 136 italiani in Belgio. Il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Rivolgo un commosso pensiero ai minatori che l'8 agosto 1956 perirono a Marcinelle.
La commemorazione si svolge negli spazi della miniera di carbone, oggi patrimonio dell'Unesco.
A dare il via alle cerimonia, la lettura dei nomi delle vittime e i 262 rintocchi di campana che scandiscono i minuti che, 66 anni fa, furono teatro della tragedia. Alla cerimonia partecipano, il segretario del Pd Enrico Letta e l'ambasciatore italiano in Belgio Francesco Genuardi, i familiari delle vittime di Marcinelle, una delegazione di lavoratori venuti dall'Italia e impegnati in altre miniere del Belgio, una delegazione degli Alpini e, per la prima volta dopo diversi anni, un gruppo di studenti del liceo romano Francesco Vivona.
Monsignor Gian Carlo Perego
«L'8 agosto di ogni anno - giorno del ricordo della tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove morirono 262 minatori, oltre la metà dei quali italiani - è diventata la Giornata del ricordo dei lavoratori italiani nel mondo, di ieri e di oggi. L'Europa è stata ricostruita nel Dopoguerra grazie anche il sacrificio di tanti lavoratori italiani emigrati all'estero: come anche la ricostruzione italiana deve molto ai sacrifici e alle rimesse di milioni di lavoratori italiani emigrati all'estero, soprattutto nei Paesi europei, lontani dai loro familiari. Questo sacrificio, questo lavoro dei nostri emigranti continua anche oggi, con molti giovani e famiglie costretti a lavorare all'estero». Lo ha detto il Presidente della Fondazione Migrantes, Monsignor Gian Carlo Perego. «L'unica Italia che cresce - come ha ricordato l'ultimo Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes - è l'Italia all'estero. Anche oggi non sempre il lavoro italiano nel mondo, come quello degli immigrati in Italia, viene riconosciuto nei diritti fondamentali: precarietà, lavoro nero, sfruttamento avvengono anche in altri Paesi nei confronti dei nostri lavoratori. Questa Giornata ricorda i tanti lavoratori di ieri, ma non può dimenticare questi tanti lavoratori italiani di oggi che vivono all'estero. C'è un legame che il nostro Paese non può dimenticare e che deve crescere nell'attenzione alla tutela dei diritti civili e sociali, nelle pari opportunità. Anche l'Italia nel mondo è fondata sul lavoro, e i lavoratori all'estero non possono essere dimenticati, anche dalla Chiesa, che cammina con loro», conclude.