M5s, caos a Palermo per il caso firme false: la lista rischia di saltare

Mercoledì 19 Ottobre 2016 di Claudio Marincola
M5s, caos a Palermo per il caso firme false: la lista rischia di saltare
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La Digos che indaga. Il Comune di Palermo che potrebbe costituirsi parte civile. Le testimonianze e le mail che imbarazzano sempre più i vertici del Movimento. Il sospetto che 4 anni fa le elezioni amministrative siano state falsate: il caso delle cosiddette "firme false" anziché sgonfiarsi rischia di lacerare l'immagine tutta acqua e sapone dei CinqueStelle. L'ultima puntata de Le Iene, in onda ieri sera su Italia 1, ha mostrato un volto inedito degli attivisti grillini. Uno scambio di mail tra i responsabili per risolvere un "problema" poi "risolto" poi nel giro di poche ore. Secondo qualcuno il tempo di falsificare più di 800 firme sui verbali di presentazione delle liste. Le testimonianze rese davanti alle telecamere chiamano in causa: la deputata Claudia Mannino, segretaria dell'Ufficio di presidenza della Camera che sulle mail si firmava "Clod". E insieme a lei Samantha Busalacchi, leader locale e possibile candidata alle comunali.

Il clamore suscitato dall'inchiesta ha generato una lotta interna e ha coinvolto anche Riccardo Nuti, ex capogruppo grillino alla Camera che nel 2012 si candidò al Palazzo delle Aquile raccolgiendo più di 10 mila voti.
«Prima di gridare "Onestà, onestà"  e inneggiare alla purezza bisogna dare l'esempio in casa propria, in questo caso mi sembra che i pentastellati non stiano dando un esempio di assoluta intransigenza», affonda il colpo Carmelo Miceli, segretario provinciale del Pd palermitano.
Due esperti grafici hanno già rilevato varie difformità nella verifica delle firme. E la Procura intanto indaga su l'ipotesi di falso. I documenti che la consigliera comunale democrat Antonella Monastri aveva richiesto con un accesso agli atti sono stati acquisiti dalla Digos ma solo in un secondo momento e dopo l'ennesima denuncia degli inviati de Le Iene. Il caos sotto il cielo grillino mette a rischio anche la presentazione delle liste per le elezioni comunali previste nel 2017, Beppe Grillo e Davide Casaleggio potrebbero infatti decidere di non riconoscere il simbolo e azzerare il Movimento in attesa che la magistratura faccia chiarezza. 
Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 08:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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