Ita, Turicchi nuovo presidente. Senza Tesoro e nuovo socio la continuità aziendale è a rischio

I ritardi nel processo di privatizzazione hanno vanificato i buoni risultati estivi

Mercoledì 16 Novembre 2022 di Rosario Dimito
Ita, senza Tesoro e nuovo socio. Continuità aziendale a rischio

Antonino Turicchi sarà il nuovo presidente di Ita: questa mattina alle 10 il rappresentante del Tesoro lo indicherà, a conclusione dell’assemblea convocata per la nomina del nuovo cda, quale successore di Alfredo Altavilla.

Viterbese, Turicchi è stato direttore generale di Cdp dal 2002 al 2009 curandone la trasformazione in società per azioni. È attualmente ad di Fintecna. L’incarico in Ita ha una durata di 10 mesi.

Intanto dalla più recente relazione del revisore Kpmg sulla semestrale del vettore si apprendono alcune novità di rilievo. «Richiamiamo l’attenzione sul paragrafo “Continuità aziendale” delle note esplicative al bilancio semestrale abbreviato ove gli amministratori indicano che il raggiungimento degli obiettivi del piano di liquidità 2022-2023 rappresenta una significativa incertezza che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità della società di continuare ad operare come una entità in funzionamento». È così che Kpmg mette in evidenza una delle criticità maggiori della compagnia che alla fine del semestre ha registrato un risultato operativo negativo di 302,7 milioni e un risultato netto in perdita di 271,9 milioni. Questi dati hanno portato la società a operare in virtù dell’articolo 2446 del codice civile (perdite superiori al terzo del capitale) spianando così la strada al rafforzamento patrimoniale. 

PRESTITI PER NUOVI AEREI

E’ quanto si legge nei documenti allegati al verbale di 127 pagine dell’assemblea della compagnia del 9 novembre, tenutasi nello studio del notaio Michele Bianchi di Roma, alla presenza del socio unico Tesoro. La riunione ha deliberato l’aumento di capitale da 400 milioni per riequilibrare la situazione patrimoniale, la modifica dello statuto rivedendo il numero massimo del board, il suo azzeramento in conseguenza delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri, la revoca del presidente Altavilla e la rivisitazione delle deleghe. Nel verbale è scritto anche che ai 271,8 milioni di perdite del semestre - anche a causa dei ritardi nel processo di privatizzazione che hanno vanificato i buoni risultati estivi - vanno «sommate le perdite del 2020 e del 2021, in tutto pari a 148,9 milioni, che determinano un patrimonio netto al 30 giugno 2022 di 300 milioni, a fronte di un capitale sociale di 720 milioni».

Nel descrivere la situazione, si rileva che «tra gli elementi di potenziale criticità c’è necessità di attuare le operazioni di rafforzamento patrimoniale e finanziario previste nel piano industriale, rappresentate dagli aumenti di capitale da parte del socio unico per un importo pari a 400 milioni e di 250 milioni nel corso del primo trimestre del 2023». Il versamento dei 400 milioni è stato fissato entro il 30 novembre. Nella relazione illustrativa alla semestrale è sottolineata la necessità, oltre che di procedere ai due aumenti di 400 e 250 milioni, anche di ottenere «finanziamenti bancari per complessivi 282 milioni nel corso del secondo trimestre 2023 per la copertura degli investimenti nella flotta». rDa tutto ciò si comprende quanto il futuro di Ita sia legato all’accelerazione della privatizzazione dove, anche se è caduta l’esclusiva a favore di Certares, il fondo Usa resta l’opzione più percorribile dal Tesoro rispetto alla proposta della cordata Msc-Lufthansa.

 

Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 14:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci