Ipertensione, nuova pillola in arrivo. Il medico: «Sarà una svolta per molti pazienti». Ecco come funziona

Ad annunciare la novità il dott. Claudio Ferri, professore ordinario di medicina interna all’Università de L’Aquila, già presidente della Società italiana dell’ipertensione arteriosa

Giovedì 16 Marzo 2023 di Alessandro Rosi
Ipertensione, nuova pillola in arrivo. Il medico: «Sarà una svolta per molti pazienti». Ecco come funziona

Cresce l’ipertensione arteriosa nel nostro Paese. Attualmente il 30% degli italiani ne soffre, come riportato dalla Società italiana dell’ipertensione arteriosa. Ma presto sarà commercializzata una nuova pillola. «In un’unica compressa avremo quattro diverse molecole», spiega il dott. Claudio Ferri, professore ordinario di medicina interna all’Università de L’Aquila, già presidente della SIIA.

Se ciò aiuterà la terapia, occorre però aumentare la prevenzione. Anche perché la malattia cardiovascolare si sta diffondendo sempre di più tra i giovani. «Nei volumi in cui avevo studiato c’era scritto “non esiste in età pediatrica” - continua Ferri -. Oggi, purtroppo, non è più così. Arriva a lambire quasi il 10%, soprattutto nei soggetti sovrappeso. Mentre negli adulti è la maggioranza ne soffre. Questo per uno stile di vita non corretto. Mangiamo troppo sale, cibi ipercalorici, siamo sedentari». 

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Come agisce il sale sul nostro organismo?

Quello che noi chiamiamo sale è cloruro di sodio, quindi un sale di cloruro. È quello che fa male. Il sodio, di per sé, è meno dannoso e addirittura c’è la possibilità che, combinato con altri ioni, ad esempio il potassio o il bicarbonato, non provochi poi tutti questi danni. Il meccanismo cruciale per cui il sale è nocivo è perché una molecola di sodio che noi ingeriamo si combina a una molecola d’acqua. Un esempio? Se non si mangia sale si perde peso perché si perde acqua. Il momento in cui il sale fa salire la pressione è quando fa aumentare i liquidi totali. 

 

Alcune persone sono più sensibili al sale?

Certo. Alcune persone sono più sensibili, e in risposta a un cibo salato vedono aumentare la loro pressione. Altre, invece, sono resistenti al sale. Che, però, fa male comunque. Anche da un punto di vista culturale. Non si capisce perché, dal secondo dopo guerra, tutti quelli aromi tipici della cucina italiana si siano trasformati solo in sale, quando invece abbiamo tantissimi altri tipi di condimenti (si pensi alla pizza con il basilico, al timo), che però sono scomparsi. 

Un soggetto iperteso può prendere il caffè?

Il caffè non fa male alla pressione, purché senza zucchero perché in fase liquida si assorbe. Ha un effetto persino protettivo, secondo alcuni studi, e riduce il diabete, in base all’ultima ricerca del dott. Claudio Borghi. Certo, alcune cautele vanno adottate perché il rischio che possa far venire la tachicardia c’è. Il soggetto iperteso può quindi prendersi il suo caffè quotidiano, e anche più d’uno. Non dobbiamo privarci degli alimenti buoni in una dieta. Anche il cacao ha effetti sulla riduzione della pressione. 

Quanto incide la vita sedentaria?

Molto. Molti scolari credono di fare una vita attiva, perché un giorno alla settimana vanno in palestra, ma poi, per il resto, fanno poco e stanno davanti ai videogame. L’inattività è un grande problema.

Il padel fa bene?

Ha un buon dispendio energetico e, dal punto di vista ortopedico, non dà grossi problemi. Il campo certo è piccolo, quindi è maggiore il dispendio in una partita di pallavolo o di singolo a tennis. È però un buon compromesso. Dà sicuramente maggior dispendio rispetto alla camminata veloce.

C’è chi non prende le pillole per l’ipertensione?

Purtroppo sì. Pensi alle statine. Quanta gente a priori non le vuole perché dicono che danno problemi muscolari e poi, se si vanno a vedere gli studi clinici, le persone hanno problemi muscolari anche se prendono pillole dove la statina non c’è. È l’effetto nocebo: penso che mi farà male e quindi mi fa male. La metà dei pazienti dimentica di prendere le pillole e poi non lo dice, lo nasconde. C’è una forma di autoproduzione, di ritrosia. Inoltre, molto spesso, le persone non sanno che pressione hanno.

Basta una sola pillola per la cura?

Solo nella metà dei pazienti. Nell’altra sono necessari i preparati a combinazione fissa (la pillola è sempre una) che contengono più molecole: due o tre. Tra poco ne arriverà una nuova.

Come funziona la nuova pillola?

Tra poco arriverà in commercio una pillola che ne contiene quattro molecole (certo, ne ha bisogno una minoranza dei pazienti). Questo risolve il fenomeno del paziente che dimentica. Perché meno pillole devo prendere, più è facile che non le dimentichi. Questo migliora la persistenza alla terapia.

Alcuni consigli per non dimenticare di prenderla?

Utilizzare l’organizzatore, metterle nello stesso posto, agganciare l’assunzione a qualcosa (colazione, pranzo o altri momenti) e verificare periodicamente. Per il medico, chiedere sempre al paziente se le ha prese.

Ultimo aggiornamento: 18:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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