Infermieri eroi, ma costretti a restituire i soldi alla Asl. Acerbo: «Incredibile, richieste cifre fino a 5.000 euro»

Domenica 25 Ottobre 2020 di Stefano Buda
Infermieri eroi, ma costretti a restituire i soldi alla Asl
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 Doccia gelata per decine di infermieri che lavorano nella Asl Pescara, proprio nei giorni più caldi dell’emergenza Covid. Molti di loro infatti si sono visti recapitare una lettera, a firma dei vertici sanitari, nella quale si chiede la restituzione di somme di danaro, in alcuni casi anche ingenti, sulla base di una sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila. Gli infermieri, già da tempo, avevano ingaggiato una battaglia giudiziaria, condotta dall’avvocato Carmine Ciofani e culminata con il riconoscimento del diritto, sancito da due sentenze della Cassazione, ad ottenere il pagamento del tempo utilizzato per la vestizione prima e dopo il turno.

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Tuttavia nelle more di una specifica vertenza intentata da un sindacato presso il tribunale di Pescara è intervenuto il nuovo contratto, che ha indotto la Corte d’Appello a rimodulare i tempi: se prima era stato individuato un tempo per vestizione, svestizione e passaggio di consegne pari complessivamente a 20 minuti, adesso lo stesso tempo è sceso a 15 minuti. Gli infermieri avevano però già incassato il dovuto dalla Asl, che adesso chiede indietro il corrispettivo economico dei 5 minuti in eccesso, annunciando che a partire dal mese di ottobre 2020 si procederà «al recupero delle somme dovute, sul trattamento economico mensile, per un importo pari a 200 euro». Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, da qualche giorno guarito dal Covid-19 dopo una difficile degenza in ospedale raccontata su social, trova «incredibile che mentre gli infermieri della Asl di Pescara da mesi si sobbarcano il superlavoro derivante dalla pandemia Covid, la Asl chieda loro di restituire cifre fino a 5.000 euro».

Il segretario di Rifondazione osserva che «nel frattempo in Regione sono appena state aumentate le retribuzioni dei dirigenti» ed esorta «la giunta e il consiglio regionale ad intervenire».

Ultimo aggiornamento: 10:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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