Green pass diventa più facile, sarà sufficiente il test salivare: ecco come funziona

Giovedì 2 Settembre 2021 di Mauro Evangelisti
Green pass, ora diventa ancora più facile: vale anche il test salivare
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Doppia modifica per il Green pass. La prima era attesa: la durata della validità è stata prolungata fino a 12 mesi. La seconda facilita la vita a chi non si è vaccinato per scelta o perché non può per ragioni di salute o di età: per ottenere la certificazione verde sarà sufficiente anche un test salivare negativo eseguito nelle ultime 48 ore. Attenzione però: non tutti i test salivari vanno bene, si parla solo di quelli di tipo molecolare, solitamente più cari e che richiedono più tempo per il responso.

Come si è arrivati a queste modifiche?

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Gli emendamenti

Sono il frutto di alcuni emendamenti approvati dalla Commissione affari sociali al decreto sul Green pass. In particolare, per quanto riguarda il prolungamento della durata della certificazione che inizialmente copriva un arco temporale di nove mesi, la modifica è stata proposta con due emendamenti gemelli, entrambi passati, presentati dal Pd (prima firma della capogruppo Elena Carnevali) e dalla Lega (prima firma Rossana Boldi). Secondo l’onorevole Carnevali questa innovazione «è una scelta compiuta sulla base delle valutazioni scientifiche del Cts che confermano l’efficacia della proroga della validità del Green pass, comprese le persone guarite e vaccinate con una dose».

 

Test salivari

Per quanto riguarda invece il riconoscimento della validità dei test salivari, sulla cui attendibilità da mesi ci sono approfondimenti, si è arrivati a questo risultato anche in questo caso con due emendamenti paralleli, uno di Angela Ianaro, del Movimento 5 Stelle (ma la proposta è stata sottoscritta anche dal Partito democratico) e l’altro dalla Lega.

 

Il percorso

«È una novità importante - ha detto l’onorevole Ianaro - perché dà uno strumento in più, utile specie con i bambini». Oggi per ottenere il Green pass, in caso di mancata vaccinazione, è necessario eseguire o un test antigenico o un tampone molecolare naso-faringeo. Ora si amplia le possibilità, visto che il salivare assicura una formula meno invasiva per i giovanissimi e per i bambini; va precisato che il test ritenuto valido è solo quello di tipo molecolare, che va dunque alla ricerca dell’Rna del virus e richiede più tempo: non i canonici 15-20 minuti dell’antigenico, ma almeno un giorno. Anche il costo è sensibilmente più alto. Discorso diverso, invece, se si parla di test salivari come forma di screening di massa. In vista della riaperture delle scuole le Regioni ricorreranno a questo strumento. In Liguria, ad esempio, «saranno fatti test Covid salivari a campione in alcune classi segnalate a rotazione» ha spiegato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, nei giorni scorsi. In Emilia-Romagna la Regione ha annunciato che «nel corso della campagna sui tamponi salivari molecolari, siamo chiamati a raccogliere e a fare lo screening di 13mila studenti al mese».

Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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