Dietrofront di Roberto Burioni. «Certamente quel tweet non lo riscriverei, perché qualcuno si è sentito offeso». Il virologo del San Raffaele di Milano torna sul tweet più contestato degli ultimi giorni. Che dice, testualmente: «Propongo una colletta per pagare ai no-vax gli abbonamenti a Netflix per quando, dal 5 agosto, saranno agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci».
Propongo una colletta per pagare ai novax gli abbonamenti Netflix per quando dal 5 agosto saranno agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci.
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) July 22, 2021
Eppure sempre con ironia risponde alle due ali della curva parlamentare che lo hanno attaccato più duramente, Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia e Marco Rizzo, segretario del Partito comunista. Alla prima, che parla di parole “vergognose”, Burioni ricorda che le vaccinazioni obbligatorie sono iniziate molti anni fa, nel 1939, senza nessuna protesta.
Green pass, Burioni e i no vax: «Dal 5 agosto chiusi in casa come sorci...»
Vaccino, Meloni: «Lo farò, non sono no vax. Ma se chiedono di farlo a mia figlia neanche in catene»
E rispondendo a chi lo accusa di «arroganza e odio di classe», aggiunge: «Mi odiano i neofascisti, ma mi odiano anche i veterocomunisti: penso proprio di essere nel giusto», osserva. «Però che uno finisca ricoperto di insulti perché dice che bisogna vaccinarsi è roba da non credere nel 2021, dopo quello che abbiamo passato», conclude.