Governo, Mattarella decide il 28: l'incarico o le elezioni

Venerdì 23 Agosto 2019 di Alberto Gentili
Sergio Mattarella
2

Cinque giorni. Non uno di più. Tanti ne ha dati Sergio Mattarella a Pd, 5Stelle e perfino alla Lega per superare le ambiguità. E mettere in campo quella maggioranza «chiara, solida, seria e duratura» che deve dare vita a un governo di legislatura. Dopo di che scatterà la tagliola: se mercoledì gli verranno consegnati, nero su bianco e con numeri certi il nome di un premier e della coalizione che lo sosterrà, bene. Altrimenti il giorno stesso il capo dello Stato incaricherà un presidente del Consiglio per un esecutivo di garanzia e appena possibile scioglierà il Parlamento. Obiettivo: elezioni a fine ottobre, forse appena in tempo per evitare l'esercizio provvisorio.

LEGGI ANCHE Prove di governo con premier terzo: no a Conte bis, ipotesi di una donna
LEGGI ANCHE Matteo Salvini, ultimo rilancio: «Ok Luigi a palazzo Chigi»

Non è un caso che sul Colle non si facciano azzardi sul colore dell'alleanza (rosso-gialla o giallo-verde): Luigi Di Maio, tentato nuovamente da Salvini, ha annunciato in serata che tratterà con il Pd. Ma al Nazareno, e anche al Quirinale, non escludono che con una nuova rocambolesca capriola, possa rilanciare l'alleanza Lega-M5S. Del resto il capo del Carroccio a Mattarella ha indicato proprio il nome di Di Maio come possibile premier, dicendosi pronto a «ricominciare»: «Con Luigi ho lavorato bene». Prodigi della paura di essere tagliato fuori da tutto, senza governo e senza elezioni, fino al 2023.
 



Il secondo giorno di consultazioni, dopo che mercoledì Leu, +Europa e Autonomie avevano scoperto le carte con un chiaro sì a sostenere l'intesa tra Pd e 5Stelle, ha lasciato l'amaro in bocca, una forte dose di delusione e non poche perplessità nel capo dello Stato. E' accaduto infatti ciò che il giorno prima il Presidente aveva detto di non volere: leader che durante il colloquio riservato dicono una cosa e fuori ne affermano un'altra. Il protagonista della capriola è stato Di Maio. Il capo 5Stelle parlando con Mattarella ha annunciato che avrebbe proposto ai gruppi parlamentari grillini, riuniti poco più tardi, di aprire la trattativa con il Pd. Ma una volta fuori dello studio di Mattarella è stato decisamente vago. E molto ambiguo, limitandosi ad affermare di non volere le elezioni e di aver «avviato le interlocuzioni per una maggioranza solida». Senza dire con chi e senza mai attaccare Salvini.

Ma non è stata la sola stranezza annotata da un capo dello Stato che aveva chiesto chiarezza. Sorpreso e deluso dai contorcimenti dei partiti, Mattarella si è trovato davanti a partiti che in pubblico invocavano le elezioni: Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. E che invece sono corsi a segnalare la possibilità di maggioranza parlamentari last minute.

LA PAUSA DI RIFLESSIONE
Contorcimenti e avvitamenti che hanno spinto Mattarella, dopo aver chiuso alle sei l'ultimo incontro del primo giro di consultazioni, a prendersi due ore di «riflessione». Centoventi minuti in cui ha chiamato il leader del Pd, Nicola Zingaretti, avrebbe sondato anche Matteo Renzi. Del resto non è arduo considerare ardito il matrimonio tra Pd e 5Stelle. E soprattutto ha aspettato che Di Maio ottenesse dai suoi parlamentari il mandato a trattare con i dem. «C'è da capire se il leader grillino tornerà, in caso di fallimento del confronto con il Pd, a dialogare con Salvini. Ma è difficile: a quel punto per il capo della Lega sarebbe spianata la strada delle elezioni...», dice una fonte che ha parlato con il Presidente.

Di certo c'è che Mattarella vuole un presidente del Consiglio vero, che coordini il programma e il lavoro del governo. E non un nuovo garante di un contratto, come è stato Giuseppe Conte. In più, valuta il capo dello Stato ritiene consigliabile accompagnare il taglio dei parlamentari voluto dai 5Stelle con un'organica riforma elettorale.
Ed è altrettanto certo che conserverà la sua neutralità. Non lavorerà né per un tipo di alleanza, né per un'altra. Il tutto con tempi strettissimi: Mattarella non ha alcuna intenzione, in caso di un precipitare ancora molto probabile verso le elezioni, di rischiare di andare oltre alla data per 27 ottobre.
 

Ultimo aggiornamento: 13:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci