Giuliano Faonio sfida la polmonite ed esce dall'ospedale per il suo cane: «Ho dormito 7 notti in auto per non lasciare Balù»

Senza casa e malato, ha firmato per uscire dall’ospedale. «Non lo avrei mai abbandonato, ora il Comune mi ha mandato in hotel»

Martedì 7 Dicembre 2021 di Francesco Marcozzi e Rosalba Emiliozzi
Sfida la polmonite ed esce dall'ospedale: «Ho dormito 7 notti in auto per non lasciare il mio cane»

 «Lasciare Balù? Non se ne parla proprio». Così ha sfidato la polmonite ed è stato accanto al suo cane. «Per sette notti ho dormito con lui in macchina, non avendo più un alloggio dove stare» dice ora in una calda stanza d’albergo. La sua, per fortuna, è una storia a lieto fine, legata a doppio filo a quella di Balù, un bastardino bianco di sette anni, che Giuliano Faonio, 75enne di Giulianova, adora.

Alla fine di mille peripezie il pensionato abruzzese ha ottenuto, anche se in via provvisoria, una sistemazione. L’alloggio che cercava, e che da tempo chiedeva, il Comune di Giulianova glielo ha ricavato nella stanza di un hotel di Tortoreto, permettendogli anche di portare con sé Balù, suo amico inseparabile. 

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In Germania

Faonio si porta dietro la storia di un emigrante sfortunato, tornato dalla Germania dopo quindici anni in cui aveva svolto tante attività tra cui quella di muratore. Oggi ha una invalidità riconosciuta e problemi respiratori e cardiaci. Tornato nella sua Giulianova, aveva ottenuto un alloggio dalla “Giulianova Patrimonio”, la società in house che gestisce il patrimonio immobiliare del Comune, in provincia di Teramo. Ma, ben presto, l’appartamento aveva mostrato i segni del tempo e dell’incuria: umidità e infiltrazioni di pioggia avevano fatto scattare un sopralluogo della Asl che aveva dichiarato la casa inagibile. E allora Faonio, senza pensarci su troppo, si era sistemato nella casa popolare che l’Ater aveva assegnato al fratello che, nel frattempo, era deceduto. E lì stava bene. «Credevo che non ci fosse niente di male, l’alloggio era di mio fratello, regolarmente assegnato, perché non potevo averlo io che ero ugualmente alla ricerca di un tetto?» aveva raccontato questa estate. Ma gli alloggi popolari vengono assegnati in base a rigidi requisiti e graduatorie e Faonio, dopo diversi solleciti, dovette lasciare l’abitazione.

La richiesta al Comune

«Avrei potuto, come hanno fatto altri - dice - rimanere lì senza andarmene, come succede in alcune case popolari, anche a Giulianova, dove c’è chi sfonda le porte di alloggi liberi e ci rimane. Ho voluto fare la persona onesta, ho rilasciato l’appartamento e sono tornato, un paio di mesi fa, con la mia compagna in Germania, ma lì la situazione è diventata più drammatica che in Italia a causa del Covid e sono tornato da solo, con Balù, a Giulianova ed ho più volte chiesto al Comune di poter avere un alloggio, viste anche le mie precarie condizioni di salute. Vivo con 900 euro al mese, non posso permettermi molto». 

«La casa negata»

Secondo il racconto di Faonio, la casa gli sarebbe stata «sempre negata in quanto non figuravo nella graduatoria degli aventi diritto, ero disperato. Nel frattempo mi sono ammalato e al pronto soccorso dell’ospedale, dove mi sono recato, mi hanno diagnosticato una polmonite. Dovevo essere ricoverato in attesa di guarire, ma ho pensato al mio Balù che era rimasto solo, senza cibo, chiuso in auto e non ce l’ho fatta, ho pensato più a lui, ho firmato le dimissioni e sono andato da lui. Sono stato con Balù sette giorni in auto, poi sono tornato in Comune dove stavolta hanno avuto pietà e mi hanno assegnato un alloggio in albergo per un mese e la proprietaria dell’hotel mi ha permesso di tenere anche il cane». Nel frattempo, tornato in ospedale per accertamenti, «mi hanno detto che l’infezione non c’era più: mi sono successe due cose straordinarie in un solo momento, chissà forse un miracolo di Natale. Chiedo solo un alloggio dignitoso dove poter vivere con la mia compagna, che comunque ha trovato lavoro in Germania e per ora non tornerà».

Conosce bene il caso la vice sindaca e assessora, Lidia Albani che si è subito prodigata per aiutare Faonio: spiega che è stato preso in carico e seguito dai servizi sociali e fin da subito gli è stato offerta la soluzione dell’albergo. Il sindaco Jwan Costantini (Lega) ci tiene a dire che il suo Comune è molto attento al sociale ed è tra i primi come budget di spesa. «Tra l’altro seguiamo anche 200 famiglie in difficoltà, aiutandole con gli affitti e le utenze».

Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 12:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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