Giovanna Boda e il tentato suicidio. L'ex ministro Fioramonti: «Le dicevo: tu lavori troppo»

Venerdì 16 Aprile 2021 di Raffaella Troili
Giovanna Boda e il tentato suicidio. L'ex ministro Fioramonti: «Le dicevo: tu lavori troppo»

Le spalle non hanno retto tutto quel peso, la reputazione sua e del marito in bilico, una figlia, la carriera, il lavoro, la pressione, l'umiliazione. Giovanna Boda dirigente del Miur lotta tra la vita e la morte, dopo aver tentato il suicidio, indagata per corruzione, neanche è entrata dall'avvocato ha scelto di gettarsi nel vuoto. L'ex ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, la ha conosciuta ed è rimasto colpito da quella donna dedita al lavoro.

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Chi è Giovanna Boda, dunque.
«Da almeno venti anni in forza al Miur credo, delle accuse che le rivolgono non ho la più pallida idea. Di lei posso dire che era una persona solare, completamente dedicata agli studenti. Era a capo della Direzione degli studenti, si occupava con cura di tutti gli eventi dedicati a loro, da Libera a Falcone».
Quando l'ha conosciuta?
«Nel 2019 al Ministero, era innamorata del suo lavoro, parlava solo dei ragazzi. Ce ne fossero, ho sempre pensato, di amministratori pubblici disposti a lavorare dalla mattina alla sera. Mi colpiva di lei, che era sempre incuriosita, sempre pronta a fare di meglio».
Era una addetta ai lavori, di lungo corso.
«Appena nominato ministro nel settembre 2019 mi ha fatto da badante nello sconosciuto mondo della scuola. Progetti con la procura Antimafia piuttosto che con la Protezione civile e la sicurezza nelle scuole, aveva tutto in mano lei».
Ora che lotta tra la vita e la morte al Gemelli cosa si sente di dire di lei?
«Chiunque l'ha conosciuta dirà lo stesso, sorridente, disponibile, piena di idee pur di fare al meglio il proprio lavoro».
Ci metteva l'anima, in tanti anni un errore può esser capitato.
«Non conosco niente dell'indagine, ma andiamoci cauti, non so se Giovanna abbia commesso gli atti a lei contestati dall'attuale indagine della magistratura ed ovviamente saranno i giudici a stabilirlo. Trovo però disdicevole il modo in cui alcuni hanno trattato la vicenda, puntando più sul gossip».
Si occupava degli studenti, il lavoro è stato la sua linfa vitale.
«L'ho trovata che era già Direttore generale degli studenti, poco prima delle mie dimissioni l'ho nominata capodipartimento a dicembre. Per il suo stile, la sua voglia di fare, pensavo potesse essere di stimolo per tutti gli altri. Quando la vedevo al lavoro da oltre 12 ore le dicevo: ricordati che hai una figlia, vai a casa, dimentica il lavoro, stacca ... »
Non passava inosservata, onorificenze, responsabilità, una vita dedicata al lavoro.
«Così mi sono trovato a scegliere ancora lei per un nuovo incarico importante, avevo indetto una call interna si era candidata, erano in tre, aveva tutti i requisiti, era tra i più capaci, si sapeva. Stiamo parlando di una donna che aveva la carica di commendatrice, onoreficenze mai viste, riconoscimenti ricevuti da molte cariche dello Stato».
Aveva un rapporto diretto con le istituzioni.
«Faceva la spola tra ministero e Quirinale era un trade d'union molto stimato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Non è un caso che la mia promozione sia stata confermata poi sia dalla Azzolina sia da Bianchi».
In quel ruolo si dava anima e corpo.
«Sì, era molto amata, non ho mai sentito niente di diverso. Credo lavorasse da una vita al Miur. Chi si occupa di Scuola avrà avuto modo di interagire con lei in tante occasioni, per gli innumerevoli progetti dedicati agli studenti di tutta Italia, per iniziative di sensibilizzazione alla cultura della legalità, fino alle iniziative emergenziali dei terremoti di L'Aquila ed Amatrice. Scriva un bell'articolo, se lo merita».
Fragile e appassionata, Giovanna Boda, così viene descritta dagli addetti ai lavori.
«Ama i ragazzi, non avrebbe potuto fare altro, che occuparsi di loro.

Con una miriade di iniziative che lei amava moltiplicare e valorizzare. Spero si salvi, sono vicino alla sua famiglia».

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Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 23:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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