Gas, Urso: «Italia già quest'anno autonoma dalla Russia. Diventeremo presto l'hub europeo»

Il ministro in missione a Baku per aumentare le forniture: «Il price cap funziona»

Lunedì 13 Febbraio 2023 di Umberto Mancini
Gas, Urso: «Italia già quest'anno autonoma dalla Russia. Diventeremo presto l'hub europeo»

Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, cosa significa in concreto per l’Italia il rafforzamento della partnership con Azerbaigian e a che punto siamo sul fronte della indipendenza energetica? Oggi sarà impegnato in una missione importante per sviluppare la diversificazione delle fonti di approvvigionamento.
«Entro quest’anno - dice al Messaggero il ministro prima di partire per Baku - ci affrancheremo dalla Russia a fronte del 40 per cento che acquistavano da Mosca nel 2021 e del 16 % registrato lo scorso anno.

Dal prossimo anno potremo fornire anche altri Paesi e in poco tempo diventeremo l’hub del gas europeo, anche grazie al raddoppio del TAP azero. Ma vi sono altre opportunità industriali con Baku come dimostrano i contratti di Ansaldo Energia che saranno sottoscritti oggi, davvero significativi per il rilancio della azienda, e i progetti su rinnovabili ed elettricità presentati al mio collega Pichetto nella sua recente visita. Partenariato strategico che ormai supera l’aspetto energetico. Ne parlerò con il Presidente Ilham Aliyev, e con i ministri di Economia, Energia ed Esteri. Grandi opportunità per il Made in Italy, partnership industriali e commerciali».

Quando saremo davvero autonomi dalla Russia? Conferma che già nel 2024 l’Italia potrà guardare al futuro con maggiore tranquillità?
«Si, con i due rigassificatori di Piombino e Ravenna che saranno installati prima dell’estate, saremo liberi dalla Russia: produrranno 10 miliardi di metri cubi di gas, esattamente quelli importati da Mosca lo scorso anno. Altrettanto dobbiamo fare sul fronte dell’elettricità: con Terna possiamo diventare hub elettrico del Mediterraneo e con la Megafactory di Enel a Catania i maggiori produttori di pannelli solari in Europa. Il futuro del Paese passa dagli investimenti su tecnologia green e digitale: dalle batterie ai seminconduttori, ma anche turbine, accumulatori e appunto pannelli». 

Come pensate di tutelare famiglie e aziende da eventuali picchi della speculazione sui prezzi di gas? E’ allo studio un meccanismo per calmierare i prezzi e come funzionerà? 
«Come avevano previsto l’accordo europeo sul price cap ha contributo a far crollare i prezzi: siamo intorno a 55 dollari a fronte degli oltre 300 superati in agosto. Se ci avessero ascoltato prima avremmo risparmiato oltre 70 miliardi di euro che abbiamo dovuto destinare a imprese e famiglie. Ma non basta: negli Stati Uniti il prezzo del gas è di 12/14 dollari, un vantaggio competitivo che nessuna misura può colmare: serve produrre più energia per giungere alla piena sovranità, è questo il campo della politica industriale. Anche per questo serve una immediata flessibilità nell’uso delle risorse comunitarie, per indirizzarle sulla produzione energetica e sulla frontiera della tecnologia green e digitale». 

Sempre sul fronte carburanti con il nuovo decreto avete creato le condizioni per maggiore trasparenza e per salvaguardare gli automobilisti, ci saranno altre iniziative? Tutta la filiera chiede una riforma organica del sistema.
«Innanzi tutto un dato che può portare maggiore serenità: i prezzi sono in progressiva diminuzione, le nuove sanzioni europee sui prodotti petroliferi russi scattate una settimana fa non hanno avuto alcun impatto sui consumatori; anzi, attualmente il prezzo industriale dei carburanti in Italia è più basso di quelli di Spagna, Francia e Germania. Inoltre, abbiamo aperto un tavolo di riordino del settore, con tutti gli attori della filiera. Non era mai accaduto prima. Giungeremo ad una riforma organica come meritano operatori e consumatori».

Torniamo sulle semplificazioni. A che punto siamo ministro su questo fronte per aiutare le aziende, ci anticipa qualche misura in arrivo?
«Abbiamo varato l’Ufficio del difensore civico delle imprese che ci permetterà di avocare ogni provvedimento amministrativo non esaminato in tempi congrui da altre amministrazioni dello Stato e stiamo predisponendo la legge annuale sulla concorrenza in cui vi sarà spazio anche per alcune misure di semplificazione». 

Ma serve il contributo di tutti i ministeri per riuscire a raggiungere questo obiettivo.
«È un lavoro sinergico con altre amministrazioni, su questo ci confrontiamo con il Ministro dell’Ambiente e della sovranità energetica e dei Beni culturali, così come con le Infrastrutture e Trasporti. Serve disboscare, semplificare, accelerare, uniformare». 

Ci sarà un intervento ad ampio raggio per rendere più efficiente il sistema. Un esempio ulteriore?
«La riforma degli incentivi che abbiamo predisposto come collegato alla Manovra finanziaria che predisporremo entro aprile. Allo stato abbiamo conteggiato quasi duemila diversi incentivi: per esattezza 229 nazionali e 1753 regionali. Ci confronteremo con le Regioni per realizzare un testo unico sugli incentivi, secondo i principi dell’efficienza e dell’efficacia, maggiore omogeneità e semplicità. Anche così si fa politica industriale».

 

Ultimo aggiornamento: 12:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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