Gas, aiuti in 10 giorni. E per la benzina proroga degli sconti

Prima di intervenire il premier vuole attendere il Consiglio Ue

Martedì 30 Agosto 2022 di Andrea Bulleri e Francesco Malfetano
Gas, aiuti in 10 giorni. Benzina, proroga degli sconti
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«Non è escluso» che dei nuovi provvedimenti contro il caro energia arrivino solo «dopo il 9 settembre». Gli occhi di palazzo Chigi in pratica, sono puntati sulla riunione del Consiglio Ue dei ministri dell’Energia convocata ieri, proprio tra dieci giorni.

L’idea è che la riforma del mercato energetico prospettata da Bruxelles possa sbloccare quantomeno il cosiddetto disaccoppiamento dei prezzi dell’energia.

E quindi, di conseguenza, dare il là ad un primo cambio di passo, a cui far seguire provvedimenti più sostanziosi. Ma solo se, ragiona chi lavora quotidianamente assieme al premier Mario Draghi, «si riuscirà a far lavorare bene le misure che già ci sono». Tradotto: per nuovi aiuti bisogna incassare i 9 miliardi di euro di extra profitti che una quarantina di aziende energetiche non hanno ancora versato. «Il censimento è in corso, così come l’interlocuzione» spiega, «Se non li verseranno ci saranno sanzioni severe». 

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Non c’è invece particolare ottimismo attorno all’imposizione di un tetto europeo al prezzo del gas. Anche l’apertura tedesca arrivata ieri - spiegano fonti di governo - non può essere considerata il segnale che la situazione ha raggiunto il punto di svolta. «È prematuro parlare di un risultato» precisano. In ogni caso continuano i preparativi per avviare al meglio questo ultimo mese di governo.

Nell’incontro interlocutorio tenuto ieri tra il sottosegretario Roberto Garofoli e i ministri dell’Economia Daniele Franco e della Transizione ecologica Roberto Cingolani, oltre a tracciare un quadro della situazione energetica, si è anche iniziato a vagliare altri provvedimenti «non marginali». Tra questi l’ulteriore proroga, a dopo il 20 settembre, del prezzo calmierato per diesel e benzina. Stamane invece è prevista una riunione dei capi di gabinetto di tutti i ministeri per fare il punto sull’attuazione del piano di governo e sul Pnrr.

LO SCOSTAMENTO

Ignorato di fatto il pressing dei partiti. Quella del «nessuno scostamento» resta una posizione inamovibile di palazzo Chigi che, sottolineano fonti autorevoli, governa e non fa campagna elettorale. Una risposta indiretta a chi propone la convocazione di tutti i leader dei partiti per accelerare sul caro bollette. Ma anche a chi insiste nel chiedere un intervento a debito per calmierare i prezzi dell’energia in bolletta. Il tema spacca gli schieramenti in modo inedito: favorevoli allo scostamento si dicono i Cinquestelle di Giuseppe Conte, la Lega di Matteo Salvini, ma pure Antonio Tajani di Forza Italia («se serve per aiutare le famiglie», percisa). Tiepido il Terzo polo di Carlo Calenda, che nei giorni scorsi aveva aperto alla possibilità. Contrari, invece Fratelli d’Italia e il Pd, con il responsabile economico dem Antonio Misiani che attacca: «A destra sul caro energia hanno poche idee e confuse».

Ma a dividere è anche la proposta di un «armistizio» tra i leader, lanciata da Calenda – che aveva parlato di un «time out» della campagna elettorale per trovare soluzioni sul gas – e fatta propria da Salvini. Idea che si è scontrata con la freddezza di Enrico Letta (che da Vicenza torna a chiedere un «intervento rapidissimo» al governo). Ma pure con una critica di fondo dei forzisti. «Noi siamo assolutamente disponibili a sederci a un tavolo con il governo e le altre forze di maggioranza per dare risposte sul caro bollette – dice Tajani al Messaggero – Ma l’incontro semmai deve convocarlo Draghi, non certo Calenda». Vertice a cui, secondo il coordinatore azzurro, «dovrebbe partecipare anche Giorgia Meloni», benché FdI non sostenga l’esecutivo: «Siamo in campagna elettorale ed è giusto coinvolgere tutti». 
 

 

Da parte sua, la leader di FdI non ha intenzione di sottrarsi: «Sono pronta ad andare in Parlamento domani per discutere del taglio del costo delle bollette», ribadisce Meloni, secondo cui per cominciare «lo Stato può tagliare le imposte sull’energia, per esempio». «Io – aggiunge la presidente FdI dal palco di Catania – sono per le utenze di cittadinanza, non per il reddito. Perché cittadini non possono restare senza energia a casa. Chiamiamo tutti a raccolta e mettiamo a confronto tutte le nostre idee». Netto anche Matteo Renzi: «Sulle bollette o si interviene subito o salta in aria mezza economia di questo Paese», avverte il capo di Italia viva, secondo cui sullo scostamento «decide Draghi». Ma al di là degli scontri, l’appello dei partiti resta unanime: «Fare presto». 

Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 05:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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