Flat Tax, il regime dei minimi s'allarga: aliquota 15% fino a 60mila euro

Domenica 30 Settembre 2018 di Michele Di Branco
Flat Tax, il regime dei minimi s'allarga: aliquota 15% fino a 60mila euro
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«Un regime dei minimi favorevole per tanti significa non chiudere«. Il viceministro dell’Economia, Massimo Garavaglia, sintetizza il senso della flat tax in favore degli autonomi pronta ad essere inserita nella manovra. Con pochi soldi a disposizione, la politica fiscale ha dovuto rallentare sul fronte Irpef e concentrarsi su una categoria che sta molto a cuore alla Lega. L’operazione punta, appunto, ad ampliare la platea di destinatari del regime forfettario dei minimi, che interessa adesso circa 900 mila soggetti portandoli a un milione e mezzo. L’idea è di garantire il prelievo del 15% (che assorbe Iva, Irpef e Irap) a tutti i redditi sotto i 65 mila euro contro gli attuali tetti di 30 mila e 50 mila euro. Resta in stand by, almeno per il momento, l’ipotesi di una seconda aliquota al 20% per i redditi aggiuntivi fino a 100 mila euro per la quale serve il via libera dell’Ue.

LE STIME
Secondo le simulazioni che circolano al Tesoro, con le nuove regole che entreranno in vigore una volta varata la manovra, fino a 50mila euro di reddito si pagheranno 5mila euro di tasse in meno. Cifra che sale a 7.500 euro fino a 75mila euro di fatturato e che arriva a quota 18mila euro per chi in un anno fattura 100 mila euro. L’esecutivo inserirà nel provvedimento alcuni paletti per evitare di premiare chi non ha spese, tra cui i “finti autonomi” che usano strumenti e sede lavorativa del committente. Occorre ricordare che nel 2016, infatti, il governo Renzi aveva delineato un regime forfettario in base al quale per i professionisti che conseguono compensi annui fino a 30 mila euro e che allo stesso tempo sostengono modesti oneri per dipendenti (massimo 5 mila euro) e con un capitale fisico limitato (meno di 20 mila euro al 31 dicembre dell’anno precedente) veniva prevista, in sostituzione dell’Irpef e delle relative addizionali regionali e comunali, l’applicazione di una imposta sostitutiva del 5 per cento per i primi 5 anni di attività e del 15 per cento per gli anni successivi. Queste aliquote si applicano su imponibili determinati forfettariamente nel 78 per cento dei compensi percepiti nell’anno. Diversamente dal regime ordinario, inoltre, non sono dovute né Iva né Irap. Il forfait, combinato con il blocco delle aliquote contributive al 25% rende conveniente la partita Iva nei primi 5 anni, favorendo in particolare i giovani e le start up. Quanto all’Irpef, resta tutto fermo in attesa di tempi più propizi. Nel Def si fa però riferimento alla volontà, per le persone fisiche, passare dalle attuali cinque aliquote a tre aliquote e quindi a due a partire dal 2021. 
Ultimo aggiornamento: 18:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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