Sebbene il 43% dei ragazzi tra i 14-18 anni sappia definire correttamente cosa sia un farmaco, il 46,3% di loro confonde farmaci e integratori, non riuscendo a cogliere a pieno quale sia la differenza tra i due. È quanto emerge da un sondaggio condotto tra gli studenti italiani per il progetto «IoEquivalgo Scuola», promosso da Cittadinanzattiva.
Credima intervista a chi ha fatto la battaglia contro il virus
Secondo la ricerca, inoltre, il 74,8% degli studenti conosce i farmaci da banco, il 56,2% di loro ha sentito parlare di equivalenti.
Sui comportamenti, oltre uno su quattro (26,8%) getta via subito il foglietto illustrativo ma, anche tra coloro che non lo buttano, il 30,5% comunque non legge le istruzioni anche se il 92% è attento almeno alla data di scadenza. Negli ultimi 12 mesi, oltre il 90% ha utilizzato un farmaco; tra i motivi, il mal di testa (55,4%), la cura di malattie infettive (52,4%), altri dolori (45,2%) e febbre (37%). I farmaci sono stati utilizzati su indicazione del medico di medicina generale (per il 57,7%), di un genitore o di un familiare (55,1%), dello specialista (21,7%) e del farmacista (18,5%).
Vaccini in vacanza? Solo se il soggiorno dura più di una settimana. Le regole regione per regione
Per quanto riguarda gli stili di vita, circa tre studenti su quattro (73,3%) sono completamente d'accordo sul fatto che il fumo sia dannoso per la salute. Uno studente su due ha dichiarato di non assumere o assumere raramente bevande alcoliche, ma un terzo riferisce un'assunzione almeno una volta a settimana, l'11,6% due-tre volte a settimana e un il 2,2% segnala un'assunzione oltre le sei volte a settimana. Alimenti quali hamburger, pizza, patatine sono consumati da circa il 50% dei giovani almeno una volta a settimana; uno su cinque mangia cibo da fast food due-tre volte a settimana, mentre circa uno su tre pare seguire una corretta alimentazione. Il progetto «IoEquivalgo Scuola» ha portato i ragazzi a realizzare alcuni video spot sull'uso dei farmaci e sul diritto alle cure. Ad aggiudicarsi primo e secondo premio, tra i 400 Istituti secondari di II grado di Piemonte, Lazio, Umbria e Campania, la quinta A dell'istituto di istruzione superiore «Giordano Bruno» di Perugia e quelli della quinta I del liceo scientifico Peano di Roma.