Utili miliardari con guadagni da capogiro e picchi del +3.800%. La Procura di Roma ha deciso di aprire un fascicolo sugli extraprofitti delle aziende del settore energetico raggiunti con gli aumenti dell'energia derivanti dagli oltre 200 giorni di guerra in Ucraina. I magistrati di piazzale Clodio si sono mossi in seguito all'esposto presentato da Verdi e Sinistra Italiana nel quale venivano ipotizzati i reati di evasione fiscale e frode per le «tasse non pagate dai colossi energetici».
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I numeri
Secondo quanto scritto nell'esposto «Eni nell'ultimo trimestre 2021, rispetto al periodo precedente, ha conseguito un utile del +3.870% pari a 2 miliardi di euro, sempre Eni nel primo trimestre del 2022 ha conseguito un utile del +670% per 7 miliardi di euro». «Il governo italiano - continua - ha calcolato che in sei mesi, tra il settembre 2021 e il 30 marzo 2022, sono stati realizzati 40 miliardi di euro di extra-profitti da parte delle società energetiche e ha approvato con il D.L. del 21 marzo 2022 una norma che prevede una tassazione del 25% sugli extra utili». Nell'esposto si fa riferimento anche a quanto affermato dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, il 4 agosto scorso che nel corso di una conferenza stampa «ha duramente denunciato il mancato versamento della tassa sugli extraprofitti che per il 40% doveva essere versata entro il 30 giugno 2022 per un importo totale di 10 miliardi di euro». Alla luce di questa situazione i denuncianti nell'esposto chiedono alla Procura di Roma «di aprire un'indagine per verificare se siano stati commessi reati di evasione e frode fiscale e se i reati dovessero trovare conferma di valutare se procedere nel sequestro preventivo delle somme evase».