Caso Regeni, Egitto convoca ambasciatore italiano: «Notizie false su detenzione Metwally»

Domenica 5 Novembre 2017
Caso Regeni, Egitto convoca ambasciatore italiano: «Notizie false su detenzione Metwally»
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Il vice ministro degli Esteri egiziano ha convocato gli ambasciatori di Germania, Gran Bretagna, Canada, Paesi Bassi e Italia per protestare ufficialmente contro una nota congiunta dei cinque paesi in cui si esprimeva «profonda preoccupazione» per la detenzione dell'avvocato per i diritti umani Ibrahim Metwally, uno dei consulenti legali di Ecfr, il Coordinamento egiziano dei diritti e le libertà, l'associazione che si occupa del caso di Giulio Regeni.

L'Egitto, si legge nella nota del ministero degli Esteri diffusa dall'agenzia Mena, ha espresso la sua «forte indignazione» per un gesto che «costituisce un'ingerenza evidente e inaccettabile negli affari interni egiziani».

Il vice ministro degli Esteri egiziano Ihab Nasr ha condannato le «notizie false», così definisce la posizione del comunicato congiunto chiedendo agli ambasciatori dei cinque paesi di essere più precisi e di spiegare quale è esattamente la situazione giuridica di Metwally a cui si riferisce la nota congiunta di due giorni fa.

L'avvocato, ha sottolineato il ministero degli Esteri egiziano, non è trattato come un detenuto ma è tenuto in custodia cautelare nell'ambito di un'inchiesta della quale si sta occupando la procura generale. Nasr ha insistito sull'importanza di «rispettare le procedure giudiziarie dell' Egitto e di non privare lo stato del diritto di portare dinanzi alla legge una persona colpita da diverse accuse». Il governo egiziano , «respinge totalmente le allusioni contenute nel comunicato sulla situazione delle ong nel paese e su casi di tortura nelle carceri egiziane». Ed esprime rammarico che un «comunicato del genere» sia stato diffuso da paesi che «chiedono il rispetto della sovranità delle legge e il principio della separazione dei poteri».

Infine, il vice ministro degli Esteri ha chiesto agli ambasciatori dei cinque paesi di non lasciarsi ingannare «da false notizie, di non proclamarsi più tutorì di altri stati e di smettere di interpretare le situazioni interne ad un paese in modo non obiettivo».

Il nome di Metwally è stato spesso associato all'assassinio di Giulio Regeni. L'avvocato è stato citato in passato come consulente legale della famiglia del ricercatore al Cairo. Di recente il legale di Metwally, Ezzat Ghoneim, ha precisato che il ruolo del suo assistito nel caso Regeni è stato «informale e indiretto» in quanto incaricato dal direttore dell'ong "Ecfr" di seguire il dossier.

Ultimo aggiornamento: 23:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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