Stazioni, aeroporti, acquisti: cresce l'allarme per il weekend. Rischio esodo, più controlli sulle strade

Venerdì 18 Dicembre 2020 di Giuseppe Scarpa
Stazioni, aeroporti, acquisti: cresce l'allarme per il weekend. Rischio esodo, più controlli sulle strade

È l'ultimo fine settimana prima del 25 dicembre. Il weekend che precede il Natale manda in fibrillazione il governo. Il pericolo è che la corsa allo shopping si trasformi in un acceleratore di contagi. A preoccupare è anche il rischio esodo prima che scatti il divieto spostamenti il 21 dicembre. Per questo verranno messi in campo 70mila tra uomini e donne delle forze dell'ordine da oggi fino a lunedì. Decisione presa ieri dal comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese.

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L'INCONTRO
Durante l'incontro si è fatto il punto sulla situazione, si è definito lo scenario e quindi è stato stabilito il rafforzamento della attività di controllo del territorio, anche in funzione del contrasto ai reati di strada, suscettibili di incremento in ragione della maggiore circolazione delle persone. Per quanto concerne la movida verranno eseguite ispezioni nei locali pubblici e di intrattenimento e nelle aree abitualmente ritrovo di giovani. Infine in previsione dell'intensificazione degli spostamenti, legata alla entrata in vigore, dal prossimo 21 dicembre, di nuove misure restrittive della mobilità in tutto il Paese, si è deciso di intensificare i controlli stradali con diversi posti di blocco, sempre per evitare gli assembramenti, nelle stazioni ferroviarie, nei porti e negli aeroporti.


È questo il fine settimana più caldo dell'anno, quello in cui tradizionalmente strade e piazze si riempiono di persone alla ricerca dell'ultimo regalo di Natale. Perciò preoccupa la possibilità che si crei un'eccessiva calca nei negozi e nelle vie principali delle città.
Di fatto sino a pochi giorni fa numerose erano state le polemiche a causa delle immagini delle grandi metropoli strapiene di persone, nonostante i numeri di contagi da coronavirus siano ancora elevati. Tanto che la politica aveva dibattuto sull'ipotesi di anticipare le restrizioni per il periodo delle vacanze natalizie già per questo weekend, con il fine, appunto, di evitare assembramenti che favorissero una circolazione del virus.
Tuttavia anche nel caso in cui non si applicassero nuove norme nazionali, le autorità locali hanno la facoltà di introdurre in autonomia altre restrizioni per evitare affollamenti.

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AUTORITÀ LOCALI
Come prevede lo stesso Dpcm i governatori delle Regioni possono adottare regole su scala locale più stringenti. Quindi, in linea teorica, i presidenti delle Regioni potrebbero intervenire anche in questo fine settimana con provvedimenti di chiusura, restrizioni agli orari degli esercizi o agli spostamenti dei cittadini.

Infatti nel testo ratificato dall'esecutivo il 3 dicembre si legge così: «Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta per tutta la giornata o in determinate fasce orarie la chiusura al pubblico, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private».


Le autorità locali potrebbero quindi decidere di limitare gli spostamenti o chiudere alcune zone sempre per scongiurare aggregazioni di persone. In Veneto, ad esempio, tra le Regioni più colpite dalla seconda ondata, il governatore Luca Zaia aveva già attivato un'ordinanza anti-assembramento per disciplinare meglio gli accessi ai locali pubblici: ora ne ha annunciata un'altra per limitare gli spostamenti che entrerebbe in vigore già a partire da sabato 19. Nella conferenza stampa sulla situazione epidemiologica Zaia ha detto che dal 19 dicembre fino al 6 gennaio sarà possibile spostarsi fuori dal proprio Comune solo entro le 14, dopo quell'ora non si potranno oltrepassare i confini della rispettiva città se non per esigenze di lavoro, salute o necessità.
Ad ogni modo norme più restrittive potrebbero essere impiegate non solo dai presidenti delle Regioni, ma anche dai sindaci che possono prendere provvedimenti in tal senso.
 

 

Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 04:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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