Diretta governo. Berlusconi correrà al Senato. Il Cav vede Meloni: ora vertice centrodestra. Salvini: «Premier lo decide chi prende un voto in più»

Le ultime notizie sulla crisi di governo minuto per minuto

Venerdì 22 Luglio 2022
Diretta governo
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Silvio Berlusconi è tornato e «come un grillo» si prepara alla sua nona corsa elettorale, a 85 anni. Prova così a ricucire la tela lacerata a turno da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ospita a pranzo la leader di Fratelli d'Italia - dopo mesi di lontananza, incomprensioni e frecciatine - e insieme concordano un vertice a tre, a inizio settimana.

Il primo dal 17 maggio, che fu a Villa San Martino, e il più importante, in vista del voto del 25 settembre. Perciò il fondatore di Forza Italia dà la linea con un programma buttato giù in 8 punti e che attribuisce a tutto il centrodestra. 

Difficile che Meloni non pretenda chiarezza sulla premiership: la regola della coalizione per cui chi prende più voti indica il candidato per Palazzo Chigi è di fatto congelata. Ma se Salvini garantisce su Twitter che «chi prenderà un voto in più avrà l'onore e l'onere di indicare il nome», Tajani rinvia a dopo elezioni. Intanto il M5s si prepara a correre per il voto anticipato senza aver ancora risolta l'annosa questione del terzo mandato e senza ancora sapere che fine farà l'alleanza con il Pd, considerati i toni che Giuseppe Conte definisce «arroganti» al punto di sentire la necessità di lanciare il suo ultimatum ed attaccare i dem.

Governo, ultime notizie in diretta

Ore 21.51 - «Farei un Polo del buon senso, mettiamo al centro chi sa fare le cose, un polo del buon senso è quello che serve all'Italia contro chi vorrebbe uscire dall'euro o contro chi banalmente ha mandato a casa l'Italiano più stimato di tutti, i populisti che hanno fatto fuori Draghi che tutta l'Europa apprezzava con passione». Lo ha detto Matteo Renzi parlando al Tg1.

Ore 21.46 - «Vorrei capire, per esempio, se hanno tagliato davvero con M5S, altrimenti un accordo con loro non lo faccio... Siamo pronti a discutere su tutto, ma sulle cose concrete, non sull'agenda Draghi usata come un santino...». Lo ha detto Carlo Calenda, leader di 'Azionè, ospite di Tg2 post.

Ore 21.02 - «Chi oggi vuol mantenere l'idea di un'Europa forte ma soprattutto di un'Italia credibile in Europa, deve sapere che bisogna mettersi insieme altrimenti vince la destra... Se gli altri non lo vogliono fare, chiariamoci sui contenuti. Le famiglie stanno vivendo momento di crisi senza precedenti. L'inflazione è una parola che avevamo cancellato dal vocabolario. Noi siamo stati i primi a volere Draghi e oggi diciamo: mettiamo al centro le cose da fare e sulla base di questo chi ci sta può vincere le elezioni. Se si continua con le chiacchiere vuote non si va da nessuna parte». Lo ha detto al tg1 Matteo Renzi che propone un rassemblement di centro con chi ci sta, alternativo al centrodestra in vista delle elezioni.

Ore 20.31 - «Bisogna essere ottimisti a prescindere»: il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti lo ha detto rispondendo a una domanda sulle reazioni degli imprenditori per la crisi di governo, arrivando in Brianza a una cena in ricordo del senatore leghista Cesarina Monti.

Ore 20.25 - «ll prossimo premier? Finalmente lo sceglieranno gli Italiani: chi prenderà un voto in più avrà l'onore e l'onere di indicare il nome». Lo scrive su Twitter il leader della Lega Matteo Salvini.

Ore 18.20 - «Bisogna essere molto chiari. Chi è stato protagonista della caduta del governo Draghi non può essere interlocutore del Pd. Punto. Non c'è molto da aggiungere»: è il pensiero del ministro della Difesa Lorenzo Guerini espresso a Lodi. Un messaggio destinato chiaramente al M5s: «Per il patrimonio di credibilità che Draghi ha assicurato a questo Paese - ha aggiunto - non meritava di essere trattato così». E le responsabilità di questa crisi «sono precise, ci sono protagonisti di una scelta che hanno nomi e cognomi - ha concluso Guerini - quelle persone non possono essere interlocutori del Pd. Questa è la mia opinione».

Ore 18.10 - «Ormai la macchina delle primarie siciliane è partita e domani il Movimento vi prenderà parte. In queste ore però leggo diverse dichiarazioni arroganti da parte del Pd. Non accettiamo la politica dei due forni. Quel che vale a Roma vale a Palermo». Così, in una nota, il leader del M5S Giuseppe Conte.

Ore 17.20 - «All'Italia serve un politica realista, competente, coraggiosa: per questo, preso atto della demagogia dilagante, ho deciso di aderire ad Azione e aiutare Carlo Calenda a costruire un polo liberale che non si limiti a denunciare i problemi, ma sia anche capace di indicare soluzioni ragionevoli». Lo annuncia il senatore Andrea Cangini, che ha lasciato Forza Italia dopo aver votato la fiducia al governo Draghi in dissenso da FI.

Ore 17.00 - «Ce ne stiamo occupando»: lo ha detto il presidente del Copasir, Adolfo Urso, nel corso del convegno UpLodi in corso all'auditorium Banco Bpm di Lodi, in merito ad una possibile influenza dei servizi di disinformazione russi nella campagna elettorale in vista delle prossime elezioni. Per lo spionaggio estero «siamo uno dei principali target» perché siamo «un paese frontiera ma anche "cerniera" rispetto alle informazioni», ha detto.

Ore 16.30 - Incontro a Roma tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Nel corso del colloquio, riferiscono fonti dei due partiti, i due leader «hanno convenuto sulla necessità di lavorare, anche d'accordo con il leader della Lega, Matteo Salvini, alla convocazione nei primi giorni della prossima settimana di un vertice del centrodestra, per affrontare i nodi politici dopo lo scioglimento delle Camere e in vista delle politiche».

Ore 15.55 - Cna Balneari chiede in una nota lo stralcio degli articoli relativi alle concessioni balneari del ddl concorrenza che il Parlamento si appresta ad approvare. «Cna Balneari - si legge - si fa portavoce della legittima preoccupazione dell'intera platea imprenditoriale, forte di circa 30mila imprese, che teme di affrontare le gare pubbliche senza il riconoscimento del valore commerciale delle imprese né di un equo indennizzo del lavoro di una vita, spesso di più generazioni, e degli investimenti effettuati negli anni».

 «Le imprese - prosegue la nota di Cna balneari - hanno bisogno di stabilità, di tempi certi, di una normativa chiara e definita. Tante imprese balneari hanno dimostrato proattività e fiducia nel futuro partecipando ai bandi del Pnrr per ottenere gli incentivi agli investimenti mirati a migliorare l'offerta turistica nel segno della riqualificazione, dell'efficientamento energetico, della digitalizzazione, della eliminazione delle barriere architettoniche». «Cna Balneari - conclude la nota - si appella allora alla politica: non si può abbandonare un settore tanto significativo nell'economia e nella società italiane a un avvenire incerto».

Ore 15.30 - «Berlusconi è in formissima, sta come un grillo. Si candida certamente in Senato». Lo dice Antonio Tajani, conversando con i cronisti a Montecitorio, dopo una riunione a villa Grande con il leader di Forza Italia. «Berlusconi si esalta in campagna elettorale e questa è la sua nona campagna elettorale», sottolinea tra l’altro il vice presidente di FI.

Ore 13.20 - «Nel nostro programma c'è l'aumento delle pensioni, tutte le nostre pensioni, ad almeno 1000 euro al mese per 13 mensilità, c'è la pensione alle nostre mamme che sono le persone che hanno lavorato di più alla sera, al sabato, alla domenica, nei periodi delle ferie e che hanno diritto di avere una vecchiaia serena e dignitosa e poi c'è l'impegno a mettere a dimora, a piantare ogni anno almeno un milione di alberi su tutto il territorio Nazionale». Così il leader di Fi, Silvio Berlusconi, al Tg5.

Ore 12.40 - Il segretario della Lega, Matteo Salvini, questa mattina ha incontrato in videoconferenza i governatori del partito per fare un punto sulla situazione politica e parlare anche della campagna elettorale in cui saranno coinvolti anche i presidenti di Regione. «I governatori - fanno sapere dalla Lega - sono già al lavoro, anche per offrire spunti utili in vista dei dossier più interessanti per la campagna elettorale a cominciare dall'autonomia. Grande attenzione per economia, sburocratizzazione, infrastrutture, energia, sviluppo e tasse». Salvini ha assicurato la massima presenza sui territori al presidente del Friuli-Venezia Giulia Massimo Fedriga, della Lombardia Attilio Fontana, della provincia di Trento Maurizio Fugatti, così come al sardo Christian Solinas, all'umbra Donatella Tesei e al veneto Luca Zaia. Il segretario ha anche ribadito che la colpa della crisi di governo è di pentastellati e dem parlando della «follia dei 5Stelle e le provocazioni del Pd che hanno fatto saltare il Draghi bis proposto dal centrodestra di governo». Ma nell'incontro c'è stato anche spazio per sottolineare la compattezza mantenuta dalla Lega a differenza di altri partiti.

Ore 11.45 - «Al di là dei nomi quello che si sta delineando è un'area di unità nazionale che si contrappone sicuramente a Conte e a Salvini, ma anche a una destra che ha scommesso per far cadere questo Governo». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, parlando, con i giornalisti a margine di un incontro all'Interporto di Nola.

Ore 11.30 - «La crisi di governo è stata innescata da Conte e dal M5S ma mai avrei potuto immaginare che Forza Italia e Lega si mettessero sullo stesso livello del M5S nel determinare in una stagione così difficile per il Paese la caduta del governo Draghi. È stato un gesto di assoluta irresponsabilità da cui non ho potuto fare altro che prendere le distanze. Proprio per questa ragione dopo tanti anni di militanza ho deciso di lasciare Forza Italia». Lo ha detto la ministra per gli affari regionali Mariastella Gelmini a Rtl 102,5.

Ore 11.10 - Il governo potrà «procedere soltanto a nomine, designazioni e proposte strettamente necessarie perché vincolate nei tempi da leggi o regolamenti, ovvero derivanti da esigenze funzionali, non procrastinabili oltre i termini di soluzione della crisi, per assicurare pienezza e continuità nell'azione amministrativa». Lo si legge nella circolare, firmata dal premier Mario Draghi, in cui si stabiliscono i paletti dell'azione del governo in carica per gli affari correnti, ricordando come l'esecutivo sia «impegnato nel disbrigo degli affari correnti, nell'attuazione delle leggi e delle determinazioni già assunte dal Parlamento e nell'adozione degli atti urgenti, ivi compresi gli atti legislativi, regolamentari e amministrativi necessari per fronteggiare le emergenze». Per quanto riguarda le nomine «ogni nuova iniziativa in merito dovrà essere preventivamente sottoposta all'assenso del presidente del Consiglio al fine - si legge - di assicurare uniformità di comportamenti. Ciascun ministro dovrà curare che enti, aziende e società dipendenti, vigilati o direttamente controllati, si attengano agli anzidetti criteri, anche per quanto riguarda le procedure. Il ministro dell'Economia e delle finanze eserciterà i diritti dell'azionista nelle società partecipate, previo assenso del presidente del Consiglio. Resta salva l'autonomia di soggetti disciplinati da statuti o regole privatistiche che li sottraggono a direttive o a indirizzi di governo».

Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 21:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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