D'Alema e Profumo indagati: nel mirino la vendita di navi e aerei da guerra alla Colombia

Perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici romani di entrambi

Martedì 6 Giugno 2023
D'Alema e Profumo indagati: nel mirino la vendita di navi e aerei da guerra alla Colombia

Armi, aerei, navi e sommergibili in Colombia, una presunta tangente da 80 milioni di euro, da dividere in due parti: agli italiani e ai colombiani. Sono questi gli aspetti che la Procura di Napoli cerca di verificare, mandando a perquisire studi, case e uffici di esponenti del mondo politico, manager di Stato, presunti faccendieri e uomini di affari. Intrigo internazionale, indagati eccellenti: vengono infatti perquisiti gli uffici dell’ex presidente del consiglio ed ex ministro degli Esteri Massimo D’Alema e dell’ex manager di Leonardo Alessandro Profumo, nel corso di un’inchiesta che vede coinvolti altri sei indagati. 

LA RICOSTRUZIONE

Partiamo dalla ricostruzione dei pm di Napoli: i fatti contestati risalgono a una data prossima al 27 gennaio 2022, periodo nel quale la Colombia intende perfezionare l’acquisito di navi, aerei e armi per una commessa da 4 miliardi di euro.

Secondo gli inquirenti, in questa fase sarebbe entrato in gioco D’Alema, compulsato dall’imprenditore Giancarlo Mazzotta che si sarebbe mosso su richiesta dei due intermediari pugliesi Francesco Amato e Emanuele Caruso. Ma in cosa consiste l’ipotesi investigativa battuta a Napoli? A leggere le carte dell’inchiesta dei pm Pavia e Piscitelli e dell’aggiunto Milita, D’Alema avrebbe segnalato uno studio legale statunitense, il «Robert Allen Law» di Miami, in Florida, che avrebbe dovuto portare a termine la trattativa. È questo il punto su cui la Procura di Napoli ipotizza l’accusa di corruzione internazionale aggravata (con il coinvolgimento «di un gruppo criminale organizzato transnazionale attivo tra Italia, Usa, Colombia e anche in altri Stati»).

Su un affare da 4 miliari di euro, sarebbe stata concertata una “provvigione” da 80 milioni di euro, da dividere in parti uguali: 40 milioni ai colombiani, gli altri agli italiani. Affare saltato per motivi ancora poco chiari. Le persone a cui erano destinati questi soldi, secondo la Digos e la Procura, sarebbero Edgardo Fierro Flores (capo del gruppo di lavoro per la presentazione di opportunità in Colombia), Marta Lucia Ramirez (ministro degli esteri e vicepresidente della Colombia), German Monroy Ramirez e Francisco Joya Prieto (entrambi delegati della seconda commissione del Senato della Colombia) e anche altri in corso di identificazione. La promessa sarebbe stata fatta da Amato e Caruso, ma la trattativa non è decollata. Ma come mai una simile storia è finita al vaglio dei pm della Procura di Napoli? Stando a quanto emerso finora, si parte da una denuncia dell’ex deputato di Italia Viva (ed ex Pd), il napoletano Gennaro Migliore, che aveva segnalato in un esposto una sorta di anomalia: due intermediari pugliesi avrebbero usato il logo dell’Assemblea parlamentari mediterranei, per accreditarsi nell’ambito della trattativa (come è stato possibile verificare dallo spulcio delle fonti aperte). Un logo che ha insospettito Migliore (al vertice dell’associazione), sollevando l’attenzione su questo caso. Agli atti anche la registrazione di una telefonata nella quale si ascolta la voce di D’Alema, mentre discute proprio della possibile compravendita sull’asse Roma-Bogotà

AUDIT

Tutto ruota attorno a presunti illeciti legati a due compravendite alla Colombia di aerei M346 e di corvette e sommergibili prodotti da società italiane con partecipazione pubblica, come appunto Leonardo e Fincantieri. Sono tanti gli aspetti ancora da verificare. Come la storia dell’Audit interno avviato un anno fa dall’allora presidente di Leonardo Luciano Carta (deleghe ai rapporti internazionali, oltre alla direzione dell’internal auditing), il cui contenuto potrebbe finire al vaglio della Procura di Napoli. Verifiche in corso, arrivano reazioni dei diretti interessati. Spiega Gianluca Longo, avvocato dell’ex premier: «Il presidente D’Alema ha fornito la massima collaborazione all’autorità giudiziaria. Siamo certi che sarà dimostrata la più assoluta infondatezza dell’ipotesi di reato a suo carico». Di «costruzione giuridica assolutamente ardita» parla invece l’avvocato Cesare Placanica, difensore di Giordo. Per quanto riguarda Profumo, va ricordato che il 6 aprile dello scorso anno, davanti alla Commissione Difesa del Senato, l’ad volle specificare che D’Alema non ha mai avuto «alcun mandato formale o informale a trattare per conto di Leonardo» la vendita di aerei M346 Fighter Attack alla Colombia.

Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 00:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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