«Virologi in tv solo se autorizzati», i professionisti insorgono: «È censura». Bassetti: «No al bavaglio»

Giovedì 23 Settembre 2021
«Virologi in tv solo se autorizzati», i professionisti insorgono: «È censura». Bassetti: «No al bavaglio»
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I virologi possono rilasciare interviste solo se autorizzati dalla struttura sanitaria di appartenenza. A chiederlo un ordine del giorno firmato dal deputato Giorgio Trizzino (ex M5S, ora nel Gruppo misto). L'odg al Dl Green Pass bis è stato accolto dal governo e dice chiaro e tondo che i professionisti sanitari «possono fornire informazioni relative alle disposizioni sulla gestione dell'emergenza sanitaria in corso, tramite qualunque mezzo di comunicazione, previa esplicita autorizzazione della propria struttura sanitaria». «Questo strombazzamento mediatico costruito spesso per la ricerca della ribalta e della notorietà è responsabile di un numero imprecisato di vittime - ha spiegato Trizzino, laurea in Medicina, eletto nel 2018 con il Movimento 5 stelle e passato al gruppo misto nel marzo di quest'anno - Credo che non si sia posta la necessaria attenzione al fenomeno e che adesso si debba porre un freno a questa vergogna».

La reazione dei virologi

Un odg che ha mandato su tutte le furie più di un virologo. «Non si può mettere un bavaglio a medici e professori che parlano sui media di come evolve una malattia infettiva perchè fino a prova contraria siamo in uno Stato democratico - ha detto all'Ansa Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell'Ospedale San Martino di Genova - Limitare la libertà di parlare sarebbe gravissimo, scandaloso, questo è fascismo.

Sarebbe una norma che rasenta la stupidità, il ridicolo».

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L'attacco «ai professionisti sanitari che parlano con i media è incomprensibile e inconcludente», gli ha fatto eco il virologo Fabrizio Pregliasco. «Ma poi, chi controllerebbe l'autorizzazione?», si chiede. Di "bavaglio" parla anche Massimo Galli, primario dell'Ospedale Sacco di Milano: «Un'uscita peregrina. Fa specie che un professionista abbia da subire una censura preventiva nell'esprimere un'opinione o su una spiegazione tecnica sul Covid. Questo è un bavaglio».

Niente autorizzazione «se si tratta di parlare di scienza e illustrare il proprio pensiero scientifico, cosa che noi professori universitari dobbiamo fare istituzionalmente - secondo Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano -  Altra cosa se si tratta di fornire dati di gestione interna o comunque dati sensibili» della propria Asl o ospedale di appartenenza. Lapidario, su Twitter, Roberto Burioni: «Personalmente non appaio più in tv dal 30 marzo scorso». 

Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 12:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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