Vaccino, l'Italia blocca 250.000 dosi AstraZeneca dirette in Australia: «Nuove regole Ue»

Giovedì 4 Marzo 2021
Vaccino, l'Italia blocca 250.000 dosi AstraZeneca dirette in Australia: «Nuove regole Ue»
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L'Italia ha bloccato l'invio di 250.000 dosi di vaccino AstraZeneca dirette in Australia.

La notizia, anticipata dal Financial Times, è stata confermata dalla Farnesina che spiega come la decisione sia stata presa di concerto con la Ue. Una mossa legittima ma senza precedenti che Commissione europea e ministero degli Esteri motivano con l'alto numero di dosi in ballo, con una situazione epidemica australiana imparagonabile con quella europea, nonché con i tagli alle consegne di vaccini in Europa decisi unilateralmente da AstraZeneca.

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Le regole approvate dall'Unione europea sull'esportazione di vaccini anti coronavirus, prodotti all'interno della Ue, sono state introdotte dopo che la casa farmaceutica AstraZeneca aveva ammesso di non rispettare al 100% gli obiettivi di consegna nei confronti dei Paesi dell'Unione. L'annuncio di AstraZeneca aveva suscitato il sospetto che una parte della produzione di vaccini destinati alla Ue venisse dirottata verso altri Paesi.

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La Farnesina: ecco com'è andata

L'Italia, spiega la Farnesina, si è mossa d'intesa con la Commissione Ue per il blocco dell'export delle dosi AstraZeneca. Il Ministero degli Esteri ha ricevuto lo scorso 24 febbraio una richiesta di autorizzazione all'esportazione di vaccini anti COVID-19 da parte di AstraZeneca, ai sensi del Regolamento UE 2021/111 della Commissione Europea, approvato lo scorso 30 gennaio, «che subordina l'esportazione di taluni prodotti alla presentazione di un'autorizzazione di esportazione».

In precedenti casi di richieste di autorizzazione ricevuti da AstraZeneca, l'Italia - d'intesa con la Commissione - ha concesso il proprio nulla osta, trattandosi di modiche quantità di campioni destinati ad attività di ricerca scientifica. Nel caso di quest'ultima richiesta, tuttavia, si trattava di ben 250.700 dosi di vaccino. Per tale ragione la Farnesina, dopo aver consultato le altre Amministrazioni italiane competenti - che hanno tutte espresso parere negativo - ha inviato il 26 febbraio scorso la proposta di non autorizzazione alla Commissione europea che, ai sensi del Regolamento, ha l'ultima parola in quanto lo Stato membro è tenuto a decidere «conformemente al parere della Commissione».

Le motivazioni alla base della proposta italiana di non accogliere la richiesta sono le seguenti: il fatto che il Paese destinatario della fornitura (Australia) sia considerato «non vulnerabile» ai sensi del Regolamento; il permanere della penuria di vaccini nella UE e in Italia e i ritardi nelle forniture dei vaccini da parte di AstraZeneca nei confronti dell'UE e dell'Italia; l'elevato numero di dosi di vaccino oggetto della richiesta di autorizzazione all'esportazione rispetto alla quantità di dosi finora fornite all'Italia e, più in generale, ai Paesi dell'UE. La proposta italiana di diniego dell'autorizzazione è stata approvata dalla Commissione Europea e il Ministero degli Affari Esteri ha quindi provveduto, nello stesso giorno, ad emanare formalmente il provvedimento di diniego all'esportazione, notificato alla controparte il 2 marzo 2021.

Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 10:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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