Tanta commozione, ieri pomeriggio, dentro e fuori la Cattedrale di Pescara per l'ultimo saluto ad Antonio Pagniello, il trasportatore di 40 anni, residente a San Giovanni Teatino morto, la notte fra lunedì e martedì, nella sua auto, mentre si stava recando a lavoro. Un malore improvviso che lo ha colpito mentre era in corso un controllo da parte della polizia stradale, che ha subito allertato il 118.
Stretti attorno ai familiari, alla moglie Gloria e alle figliolette Lucia e Linda, ai genitori e al fratello Daniele, oltre agli amici di sempre, c'erano i colleghi di lavoro, i dipendenti della ditta Acqua e Sapone, per la quale, lui padroncino prestava servizio, e c'erano i soci dell'associazione Deltamania club. Ad accogliere la bara, il rombo dei motori delle auto che amava tanto.
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Una tragedia che ha lasciato senza parole. Una tragedia che si è consumata in pochi attimi attorno alle due di notte, a Montesilvano. Mentre stava percorrendo la variante, in direzione Nord, Pagniello è stato fermato da una pattuglia della stradale, impegnata nei controlli anti Covid. Quindi è sceso, mostrando l'autocertificazione in cui era spiegato che si stava recando a lavoro e poi, su richiesta degli stessi agenti, la patente e i vari documenti. Sin qui, tutto normale e tutto tranquillo. Come è tornato in auto per prendere anche la carta di circolazione, che mancava all'appello, la disgrazia. L'uomo si è sentito male e di lì a pochissimo è morto. I poliziotti, resisi conto della gravità della situazione, hanno allertato all'istante il 118, che però non ha potuto far altro che constatare il decesso.