Il Covid ha fatto 5 milioni di morti, ma la Spagnola fu 5 volte peggio: le epidemie che hanno sconvolto il mondo

Lunedì 1 Novembre 2021 di Cristiana Mangani
Il Covid ha fatto 5 milioni di morti, ma la Spagnola fu 5 volte peggio: le epidemie che hanno sconvolto il mondo
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Cinque milioni di persone nel mondo sono state uccise dal Covid. Il dato emerge dalla ricerca dell'università americana Johns Hopkins: 5.001.817, per l'esattezza, mentre i contagi sono arrivati a 246.811.481. Gli Stati Uniti continuano a guidare il mondo con il numero di decessi confermati per il virus, dove più di 745.800 persone hanno perso la vita.

Il Brasile (con più di 607.000 morti) e l'India (con più di 450.000 morti) seguono gli Stati Uniti. Altri tre paesi hanno avuto più di 200.000 morti: Messico (288.365 decessi), Russia (234.194) e Perù (200.246). In Italia, in base al dato aggiornato al 1° novembre, i decessi sono stati 132.100. 

Ma quali altre epidemie hanno sconvolto il mondo? Bisogna andare molto indietro nel tempo, durante la guerra del Peloponneso, nel V secolo avanti Cristo, per rintracciare il primo disastro per il genere umano: una febbre tifoide che ha colpito gran parte del Mediterraneo orientale. Nel VI secolo dopo Cristo, invece, si è diffuso il morbo di Giustiniano, una pandemia di peste bubbonica che, sotto il regno dell’imperatore Giustiniano I, dal quale prese il nome, si è abbattuta sui territori dell’Impero bizantino e in particolar modo su Costantinopoli. Ma è stata la grande peste nera del 1300 la peggiore per la popolazione europea, che ne è uscita decimata. Una pandemia, quella, che molto probabilmente, è stata importata dal Nord della Cina. Nei secoli successivi si sono succedute periodiche pandemie di colera e il vaiolo, ribattezzata la “malattia democratica” perché uccideva tanto i poveri quanto i sovrani, come Luigi XV di Francia.

E' nel XX secolo, quando il mondo comincia a muoversi e i mezzi di trasporto aumentano, che si diffonde quella che è stata definita la madre di tutte le pandemie: l'influenza Spagnola. Il virus circola rapidamente da una parte all'altra del pianeta, in concomitanza con la Prima guerra mondiale. Il nome deriva dal fatto che le prime notizie sulla malattia vengono riportate dai giornali della Spagna che, non essendo coinvolta nel conflitto mondiale, non era soggetta alla censura di guerra. Il virus è stato devastante, ha contagiato mezzo miliardo di persone uccidendone almeno 25 milioni, anche se alcune stime parlano di 50-100 milioni di morti. Si calcola che morì dal 3 al 6% della popolazione mondiale. Identificata per la prima volta in Kansas nel 1918, la Spagnola era causata da un ceppo virale H1N1.

Nel 1957 è tornata la paura con la cosiddetta influenza Asiatica, un virus A H2N2 isolato per la prima volta in Cina. E' stato messo a punto in tempi record un vaccino che ha permesso di frenare e poi di spegnere del tutto la pandemia, dichiarata conclusa nel 1960. Nel frattempo, però, due milioni di persone sono morte. E sempre dall’Asia, caratterizzata da aree densamente popolate, nel 1968 è arrivata l’influenza di Hong Kong, un tipo di influenza aviaria, abbastanza simile all’Asiatica, che in due anni ha ucciso dalle 750mila ai 2 milioni di persone, delle quali 34mila solo negli Stati Uniti.

 

E' il 1981 quando vengono registrati i primi casi di Hiv (virus dell'immunodeficienza umana), considerato la pandemia più importante della storia recente, perché ha ucciso più di 25 milioni di persone. L'Aids non è di per sé un virus letale: nella pratica, provoca un progressivo indebolimento del sistema immunitario, attaccando e distruggendo i linfociti CD4, un particolare tipo di globuli bianchi responsabili della risposta immunitaria dell’organismo fino a renderlo vulnerabile nei confronti di altri virus, batteri, protozoi, funghi e tumori. L'Hiv ha colpito ha colpito tutti i Paesi, in modo particolarmente grave quelli del Terzo Mondo. Si trasmette principalmente in tre modi: per via sessuale, tramite rapporti non protetti; per via ematica, attraverso il sangue; e per via verticale, ossia da madre al figlio durante il parto o attraverso l’allattamento. Ancora oggi non esistono cure per debellare l’infezione da Hiv, ma alcuni trattamenti consentono il controllo del virus.

Il nuovo millennio ha portato la Sars, “Sindrome acuta respiratoria grave”, una forma atipica di polmonite apparsa per la prima volta nel novembre 2002 nella provincia del Guangdong in Cina. In un anno  800 persone sono morte, tra queste anche il medico italiano Carlo Urbani, il primo a identificare il virus che lo ha poi stroncato. E' stata classificata come epidemia e non come pandemia. 

Risale al 2009, invece, l’impropriamente detta “influenza suina”, causato da un virus A H1N1. Enorme l’allarme anche in Italia, dove furono oltre un milione e mezzo le persone contagiate. La paura però è rientrata quando è stato chiaro che il tasso di mortalità era inferiore anche a quello della normale influenza.

Ultimo aggiornamento: 17:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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