Nelle Marche si cambia, e si comincia a chiudere pian piano dopo l'alto numero di contagi Covid anche qui. Didattica a distanza per il 50% degli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori (come la Puglia), capienza al 60% per i mezzi pubblici (come l'Umbria), oltre a nuove regole di accesso ai centri commerciali (come in Piemonte) e divieto di consumo di cibo e bevande in assembramento nei luoghi pubblici vicino ai locali per tutta la giornata. Sono alcune delle misure previste in un'ordinanza del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, valida dalla mezzanotte di oggi fino al 15 novembre.
«Di fronte all'evidenza epidemiologica di un trend di ascesa dei contagi, anche se gli asintomatici restano prevalenti e non sono tantissimi coloro che hanno bisogno di cure ospedaliere - ha detto in un incontro stampa - abbiamo deciso di mettere in atto delle misure di prevenzione e di contenimento del contagio anche per scongiurare scenari peggiori» e ha sottolineato che «solo una settimana fa non c'erano le condizioni per un'ordinanza del genere».
«La salute dei cittadini, la tenuta del sistema sanitario e quella sociale del territorio» sono le priorità della Regione, ha ricordato Acquaroli, insieme alla volontà di evitare «i devastanti effetti economici di un nuovo lockdown».
La didattica a distanza partirà sabato per dare modo alle scuole di organizzarsi e la riduzione della capienza dei mezzi pubblici «quattro giorni dopo, così le aziende avranno modo di misurare le differenze nel flusso degli utenti».
Intanto è stato raggiunto un accordo con il Coni per spostare di qualche settimana l'inizio di alcuni campionati di prima, seconda e terza categoria, c1 e c2 del calcio a 5.