Omicron, Italia in zona bianca: calano le persone in rianimazione ma aumentano i ricoveri

Aumentano la trasmissibilità e l’incidenza. Fondamentale rispettare ancora le norme comportamentali e fare la terza dose di vaccino

Venerdì 25 Marzo 2022
Covid, Italia in zona bianca: calano le persone in rianimazione ma aumentano i ricoveri

Tutta l'Italia è in zona bianca: l'ultima regione a lasciare la zona gialla, secondo i dati del Monitoraggio settimanale operato dalla cabina di regia (dati al 24 marzo 2022), è la Sardegna. Il numero dei nuovi casi di persone che risultano positive al Covid in Italia, tuttavia, è in crescita in tutte le regioni tranne in tre (provincia autonoma di Bolzano, Calabria e Sicilia). La circolazione del virus è alta nelle fasce d'età giovani: quella 10-19 anni registra il maggior incremento di contagi

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L'incidenza sale su base nazionale: oggi corrisponde a 848 casi per 100.000 abitanti, la scorsa settimana era di 725 per 100.000 (due settimane fa era 510).

Il tasso di occupazione delle terapie intensive su base nazionale diminuisce al 4,5%.

Il numero di persone ricoverate in rianimazione è pari a 447, sette giorni fa erano 473. I ricoveri, invece, aumentano. Il tasso di occupazione dei reparti ordinari è salito al 13,9%, sette giorni fa era 12,9%. Sono 9.029 i ricoverati, erano 8.397 una settimana fa. 

In Italia l'indice di trasmissibilità Rt «si colloca sopra la soglia epidemica sia per quanto riguarda i pazienti sintomatici, con il valore di 1,14, sia per quanto riguarda le ospedalizzazioni, con il valore di 1,08», spiega il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro. Secondo i dati mostrati dall'esperto, l'indice di contagio Rt proiettato in avanti di una settimana segnala una crescita ulteriore a 1,44. Il quadro della circolazione del virus nel Paese «è coerente» con quello che si vede «negli altri Paesi europei», evidenzia Brusaferro. Nella mappa europea si vedono «regioni di un colore rosso più chiaro, a testimonianza di una riduzione della circolazione».

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Terza dose, fatta? Il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, nel video di commento al monitoraggio di oggi ha invitato a fare la dose di richiamo: è fondamentale pur con una campagna vaccinale molto elevata. Nelle slide mostrate dal presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro si nota che tra gli over 50, quelli che hanno ricevuto la terza dose sono significativamente più protetti, sia dall'infezione che dallo sviluppo della malattia in forma grave. 

La sintesi del quadro del monitoraggio settimanale è questa: aumentano la trasmissibilità, l’incidenza, ed il tasso di occupazione dei posti letto in area medica, mentre si continua a osservare una diminuzione del numero di persone ricoverate in terapia intensiva. «Si ribadisce la necessità di rispettare le misure comportamentali individuali e collettive raccomandate, ed in particolare distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani, riducendo le occasioni di contatto e ponendo particolare attenzione alle situazioni di assembramento», si legge

Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 10:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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