I polmoni? No, forse il cervello. Recenti studi internazionali ma anche italiani stanno dimostrando che in molti casi medio-gravi di infezione da Covid-19, il virus dopo aver attaccato i polmoni e causato problemi respiratori e alla matabolia, si "installa" nel cervello. Il risultato a questo punto sembra essere chiaro: viene alterata la volumetria di alcune parti del principale organo umano.
Long Covid: disturbi dell'apprendimento, del sonno e dell'umore
Secondo la professoressa Akiko Iwasaki che lavora per il Cold Sprimg Harbor Laboratory, un centro privato di ricerca senza scopo di lucro che opera a pochi chilometri da New York, a sette giorni dall'esplosione di una infezione grave da Covid-19 si registra la perdita di un terzo degli oligodentrociti in alcune aree del cervello e il calo può durare fino a 7 settimane. Cosa sono gli oligodentrociti? Cellule particolari che assistono le funzioni dei neuroni del sistema nervoso centrale. Di qui i disturbi del comportamento e della capacità di apprendere ma anche disturbi del sonno e dell'umore che sono stati registrati nel 70% dei pazienti che sono stati ricoverati nelle terapie intensive.
Inoltra, stando a uno studio dell'Università di Brescia, fino al 70% dei pazienti con malattia derivante dal Sars CoV-2 di livello medio grave riporta sintomi neurologici a sei mesi di distanza, fra cui stanchezza cronica (34%), disturbi di concentrazione (32%), disturbi del sonno (31%), dolori muscolari (30%) e depressione e ansia (27%).
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout