Buone notizie per gli allergici: sembrerebbero essere più protetti dalle forme più gravi di Covid-19. È quanto emerge da uno studio multicentrico, coordinato da Enrico Scala dell'Istituto dermopatico dell'Immacolata (Idi) di Roma e Riccardo Asero della Clinica San Carlo di Paderno Dugnano (Milano). Il lavoro ha dimostrato che, tra i pazienti ospedalizzati per Covid-19, i soggetti allergici sviluppano una forma meno grave di malattia. L'articolo è pubblicato su 'Allergy', la rivista scientifica dell'Accademia europea di allergologia e immunologia.
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«L'infezione da Sars-CoV-2 - si legge in una nota dell'Idi - può indurre un ampio spettro di conseguenze che vanno dall'infezione asintomatica a forme di polmonite estremamente gravi. In alcuni casi viene indotta una cosiddetta 'tempesta citochinica Th1', cui segue una vera e propria auto-aggressione del sistema immunitario, con produzione di elevatissimi livelli di IL-6 (interleuchina-6), in grado di generare una sindrome da distress respiratorio acuto (Ards) e una insufficienza multiorgano, il cui risultato finale è la morte. I pazienti allergici sono geneticamente predisposti a generare una risposta immuno-mediata di tipo differente: Th2. Questa risposta non implica l'espressione delle principali citochine coinvolte nell'Ards. Abbiamo pertanto ipotizzato - spiegano i ricercatori - che i pazienti allergici fossero meno inclini all'infezione da Sars-CoV-2 o potessero avere un'infezione meno grave».
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