Coronavirus, tamponi a tappeto e tecnologia: l'Italia studia il modello Corea

Venerdì 13 Marzo 2020 di Francesco Malfetano
Coronavirus, tamponi a tappeto e tecnologia: l'Italia studia il modello Corea

«Basta avere solo 4 casi isolati di contagio da Covid-19, anche in parti diverse di un territorio, per ricominciare da capo». A sostenerlo è un paper realizzato da alcuni studiosi inglesi e pubblicato ieri su Lancet, tra le più autorevoli riviste scientifiche al mondo. «Ciò suggerisce che correremo un rischio fortissimo non appena abbasseremo la guardia dopo questo lockdown scolapasta. Per questo dovremmo iniziare a pensare anche una strategia diversa, come quella utilizzata in Corea del Sud dove dopo l'esplosione iniziale la curva dei contagi ha iniziato a flettere. Finora sono morti 66 pazienti su 7889» contro i 1016 decessi italiani a fronte di 15113 contagi. Ad utilizzare lo studio come esempio per spiegare la situazione in cui l'Italia potrebbe ritrovarsi, è invece Fabio Sabatini, professore di politica economica della Sapienza Università di Roma che, giustamente, sottolinea di «non essere un virologo» ma solo «uno che ha visto dati e informazioni».
In pratica per Sabatini, che fa ampio riferimento a una conferenza stampa sul caso coreano tenuta dall'Oms, c'è il rischio che «se non si tracciano i contagiati e la loro rete di contatti al fine di isolarli e curarli» o «se non intervengono nuovi fattori esogeni a rallentare l'epidemia come il caldo o una mutazione del virus» questa possa ripartire. Un'ipotesi che invece le autorità di Seul avrebbero scongiurato puntando su informazione aperta, partecipazione pubblica e test a tappeto.

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L'ANALISI
Tre pilastri «da cui possiamo imparare molto» ha spiegato il docente nel post su Facebook a cui ieri ha affidato una prima analisi del fenomeno. Anzitutto «le informazioni sono trasmesse continuamente attraverso conferenze stampa e comunicati dettagliati (molto diversi dai nostri stringati bollettini di guerra)». Una trasparenza che rassicura le persone e le rende più cooperative.
In secondo luogo il Korean Center for Disease Control (Kcdc), che ha guidato le operazioni fin dall'inizio dell'emergenza con i contagi della setta Shincheonji, «ha organizzato un formidabile sistema di raccolta di informazioni geolocalizzate per il tracciamento dei contatti dei contagiati». Hanno cioè sottoposto prima a test gli oltre 200mila membri della setta, poi quelli delle persone che avevano avuto a che fare con loro (ci sono collegamenti tra il 65% degli infetti) e infine di chiunque avesse sintomi. Non solo, nel mentre hanno invitato «i potenziali contagiati e i viaggiatori che entrano nel Paese» a scaricare «una app per riportare volontariamente ogni giorno eventuali sintomi e la propria posizione». In questo modo applicazioni come CoronaMap e Corona 100m hanno assunto un ruolo determinante, permettendo agli utenti di non frequentare aree pericolose.
I RISULTATI
Un sistema che ha dato «risultati eccellenti - continua - Il tasso di letalità è ora dello 0,7% (in Lombardia ha superato l'8%)». Se però il meccanismo ha funzionato è stato anche grazie al terzo pilastro della strategia e cioè ai test «mirati, rapidi e precoci» effettuati dal Kcdc. Sfruttando l'esperienza maturata con Sars e Mers (2003 e 2005) e le stazioni drive thru - check point in cui, senza scendere dall'auto, l'automobilista viene testato e riceve una risposta in dieci minuti - hanno raggiunto un ritmo di 20mila tamponi al giorno.
In Italia ovviamente la situazione ora è diversa («sfuggita alla possibilità di controllo precoce») e il lockdown che darà risultati tra due settimane è «necessario» ma affiancare il sistema coreano al nostro potrebbe permettere di «conseguire risultati definitivi». Peraltro «sappiamo che la tecnologia per questi sistemi di tracciamento ce l'abbiamo già» conclude Sabatini.
LA PRIVACY
Probabilmente con la geolocalizzazione si aprirebbe una questione legata alla privacy ma se davvero i rischi sono quelli paventati dal paper inglese bisognerebbe almeno iniziare a parlarne.
Francesco Malfetano
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Ultimo aggiornamento: 10:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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