A scuola non si torna perché ci sono ancora troppi rischi. Lo ha fatto capire la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina spiegando che «si allontana sempre di più la possibilità di riaprire a maggio, il governo prenderà a giorni una decisione».
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«A mio avviso riaprire ora le scuole, per poche settimane, mentre il Paese conta oltre 500 morti al giorno per il Coronavirus, rischierebbe solo di vanificare gli sforzi fatti. Dobbiamo fare ancora qualche sacrificio per poter tornare a scuola nello stesso modo in cui ci andavamo prima», ha scritto su Fb Azzolina. «E intanto dobbiamo sostenere studenti e docenti nella didattica a distanza. E soprattutto aiutare le famiglie in questa fase così impegnativa».
La ministra sottolinea che anche se ci sarà per tutti la promozione, le pagelle saranno «vere», con i 4 e i 5.
Quanto a promozioni e pagelle, aggiunge: «Se lo studente merita 8 avrà 8, se merita 5 avrà 5. La didattica a distanza ci ha permesso di mettere in sicurezza l'anno che altrimenti sarebbe andato perso. Alla fine tutti avranno un voto. Chi risulta insufficiente recupererà il prossimo anno con attività individualizzate». Si ricomincia a settembre, dunque.
«Dedicheremo le prime settimane al lavoro per chi è rimasto indietro o ha avuto insufficienze. Ma non abbiamo stabilito le date, lo faremo insieme alle Regioni» spiega la ministra. E se anche settembre «sarà necessaria la didattica a distanza, ci faremo trovare pronti. Oltre ai fondi già stanziati arriveranno presto altri 80 milioni».
Azzolina infine boccia l'idea delle mascherine in classe: «Non mi piace l'idea di studenti con la mascherina a scuola. E come si fa a chiedere ad un bambino di rispettare la distanza di sicurezza?».