Coronavirus, infettato all'ospedale di Perugia dopo intervento chirurgico. In una casa di riposo 46 positivi

Sabato 2 Gennaio 2021 di Egle Priolo
Coronavirus, infettato all'ospedale di Perugia dopo intervento chirurgico. In una casa di riposo 46 positivi

PERUGIA - Un morto e 228 nuovi positivi, tra cui cinque pazienti e un sanitario del reparto di Neurochirurgia dell'ospedale Santa Maria della Misericordia.

Sul fronte coronavirus, si apre così il 2021 in Umbria con i contagi che calano sì, ma sempre sull'ordine delle centinaia di casi al giorno. Tra questi, appunto, i sei positivi riscontrati nell'ospedale di Perugia, compreso un paziente che aveva da poco subito un intervento delicato e che, come gli altri, avrebbe contratto il virus durante il ricovero. Una situazione di massima allerta, con i pazienti che sono stati trasferiti in altri reparti e Neurochirurgia sanificata come da prassi, soprattutto perché l'attenzione – già altissima in tutto l'ospedale – dall'inizio della pandemia era quasi raddoppiata all'interno di questo specifico reparto, considerando la delicatezza delle patologie dei pazienti ricoverati. Tornando ai numeri, se l'ultimo bollettino del 2020 parlava di 300 nuovi casi (a fronte di 3.638 tamponi, con un tasso di positività dell'8,2 per cento) e purtroppo sei persone decedute, il nuovo anno si apre con i 228 positivi in più che fanno salire il totale dall'inizio della pandemia a 29.188 totali. Con l'unico decesso registrato (il dato più basso da diverse settimane a questa parte), le vittime in Umbria sono arrivate a 625. I nuovi casi sono emersi dall'analisi di 2.615 tamponi – per un totale di 506.256 test effettuati, con un tasso di positività dell'8,7 per cento, leggermente superiore quindi rispetto al giorno precedente. Dalla dashboard della Regione dedicata alla pandemia, inoltre, si segnalano anche 200 guariti (24.759 in totale), con 27 attualmente positivi in più rispetto al giorno precedente. I ricoverati Covid sono 300, di cui 46 (due in più rispetto agli ultimi dati) che si trovano attualmente in terapia intensiva.

FOCOLAIO TRA GLI ANZIANI

Tra i nuovi positivi degli ultimi giorni, rientrano anche 31 ospiti e 15 operatori sanitari della residenza per anziani non autosufficienti Muzi Betti di Città di Castello. Un focolaio Covid annunciato dal sindaco Luciano Bacchetta e dalla presidente Andreina Ciubini per «trasparenza e correttezza verso l'opinione pubblica». Undici ospiti sono stati ricoverati in ospedale con sintomi lievi, altri cinque, sintomatici, sono stati invece trasferiti a Villa Muzi, un'altra struttura, e 15 anziani sono rimasti nella residenza dove è stata creata un'area Covid. «Quanto è avvenuto al Muzi Betti ci colpisce molto, perché nel corso di questi mesi la struttura era rimasta miracolosamente indenne, immune allo tsunami del Covid», ha sottolineato il sindaco, nel ringraziare la presidente Ciubini, i membri del cda, il direttore sanitario Antonio Moni e gli operatori sanitari «per il grande lavoro che hanno compiuto e stanno compiendo». All'interno della struttura, infatti, era stato recentemente realizzato addirittura un angolo in sicurezza in cui anziani e parenti si potessero vedere da dietro una vetrata e sentire attraverso un citofono. «Il focolaio di origine presumibilmente esterna che si è verificato non presenta, se non in un paio di casi - ha aggiunto -, criticità particolari, ma il Covid è imprevedibile, per cui dobbiamo essere estremamente prudenti». La presidente Ciubini ha sottolineato che tamponi di controllo sono stati eseguiti «ogni 15 giorni sugli anziani e sui nostri operatori. Finora - ha aggiunto - erano stati praticamente sempre negativi, ma purtroppo lunedì scorso, giorno dei nuovi tamponi, la situazione ha iniziato a essere critica».

Ultimo aggiornamento: 09:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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