Coronavirus Lombardia, altro giorno di lutto per Bergamo: 70 bare sui camion dei militari. Sala: se crolla Milano sarebbe un disastro

Sabato 21 Marzo 2020
Coronavirus Lombardia, altro giorno di lutto per Bergamo: 70 bare sui camion dei militari

Nuova giornata drammatica per la Lombardia: sono una settantina i feretri che questa mattina sono stati caricati sui camion dell'esercito per essere trasferiti dal cimitero di Bergamo in altre zone del Nord, in particolare in Emilia Romagna per la cremazione. I feretri verranno distribuiti tra la Certosa di Ferrara e il cimitero di Copparo per la cremazione.Anche oggi Bergamo assisterà dunque a un nuovo, drammatico corteo dei mezzi, come quello della sera del 18 marzo scorso, con le bare dei propri cari per i quali non è nemmeno stato possibile organizzare un funerale, perché le regole per contrastare la diffusione del coronavirus li vietano.

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Le attuali misure per il contenimento del coronavirus «non bastano ancora», dice intanto Massimo Galli, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Ospedale Sacco di Milano a SkyTg24. «Le misure sono importanti e perché funzionino devono essere radicali perché altrimenti ce lo dimostra Wuhan che è riuscita ad uscire da questo disastro in un tempo ragionevole anche se lungo, altrimenti rischiamo che il nostro tempo diventi lunghissimo», aggiunge Galli. «Quando vado in ospedale o trovo le persone che dipingono le righe per terra mi chiedo se non sia un'attività che non può esser rimandata - si chiede il professore -.

Stare a casa è fondamentale ma se si sta a casa in situazione in cui le licenze di uscita sono troppo numerose e non giustificate andremo avanti a continuare ad aver infezioni». Secondo Galli in Lombardia ci sono molti più Covid positivi di quelli accertati che rischiano di diffondere ulteriormente il contagio andando «al lavoro» o in famiglia. «Non c'è alternativa alle misure radicali. Lo dico da giorni: é evidente che la battaglia Milano è fondamentale per riuscire a uscire per tempo, bene e presto da questa emergenza. Dobbiamo assolutamente riuscire a contenere l'infezione in città».

Il sindaco Sala. «Ringrazio i milanesi che stanno facendo la loro parte, che si stanno comportando bene - a parte alcune eccezioni con dei comportamenti inaccettabili - ma nella stragrande maggioranza grazie per quello che state facendo con disagio, con fatica». Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala si rivolge, sulla sua pagina Facebook, ai cittadini costretti a restare in casa per l'emergenza coronavirus. Le misure probabilmente verranno prorogate perché «questa è una lunga maratona e non uno sprint». «Penso alla mia fatica tutti i giorni a Palazzo Marino alla ricerca di un bandolo della matassa che a volte non trovo - dice il primo cittadino -, ma oggi noi siamo chiamati a resistere perché Milano non è ancora stata toccata dalla diffusione del virus come altre città lombarde e non lo può essere per la nostra salute, per i nostri cari. Immaginate il crollo di una città da 1,4 milioni di abitanti cosa produrrebbe sul sistema sanitario: sarebbe un disastro», aggiunge Sala.

 

Ultimo aggiornamento: 14:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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