Coronavirus, italiani all'estero: stretta su chi entra nel Paese. I viaggiatori saranno tracciati

Sabato 28 Marzo 2020
Coronavirus, il ministero della Salute: «Chi rientra in Italia da oggi deve specificare i motivi del viaggio»

Entrare in Italia è possibile, ma le regole diventano molto più stringenti. Mascherine obbligatorie, distanza di sicurezza, autoisolamento fiduciario e, soprattutto, la possibilità di tracciare gli spostamenti dei viaggiatori. La stessa cosa vale anche per le migliaia di italiani che si trovano all'estero e che abbiano necessità di ritornare a casa, e che sono in contatto con l'Unità di crisi della Farnesina. L'ordinanza firmata dalla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e dal ministro della Salute, Roberto Speranza, stabilisce che le persone che fanno ingresso in Italia - con qualsiasi mezzo di trasporto - anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicare immediatamente il viaggio al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio. Verranno poi «sottoposte alla sorveglianza sanitaria e all'isolamento fiduciario per un periodo di quattordici giorni presso l'abitazione o la dimora preventivamente indicata all'atto dell'imbarco». In caso di insorgenza di sintomi da Covid-19, sono obbligate a segnalarlo «con tempestività» all'Autorità sanitaria. Al momento della partenza, i viaggiatori dovranno anche compilare una dichiarazione specificando, in modo chiaro e dettagliato, i motivi dello spostamento, l'indirizzo completo dell'abitazione dove saranno svolti il periodo di sorveglianza sanitaria e l'isolamento fiduciario, il mezzo che verrà utilizzato per raggiungerla e un recapito telefonico presso cui ricevere le comunicazioni. 

E se dal luogo di sbarco non sia possibile raggiungere il posto indicato nell'autocertificazione? In questo caso l'Autorità sanitaria competente per territorio dovrà «informare immediatamente la Protezione Civile Regionale che, in coordinamento con la Protezione Civile nazionale, determinerà le modalità e il luogo dove svolgere la sorveglianza sanitaria e l'isolamento fiduciario, con spese a carico esclusivo delle persone sottoposte a tale misura». Durante il periodo di isolamento fiduciario - tranne nel caso in cui si verifichino sintomi da Covid-19 - «è sempre consentito procedere ad un nuovo periodo di isolamento fiduciario presso un'abitazione diversa da quella segnalata all'Autorità sanitaria, trasmettendo alla stessa la dichiarazione prevista con l'indicazione dell'itinerario che si intende effettuare e del mezzo che verrà utilizzato». 

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Tutta la documentazione dovrà essere verificata prima dell'imbarco. E, sempre prima di salire a bordo, ai passeggeri verrà misurata la temperatura, vietando la partenza in caso di febbre. Le compagnie di trasporto dovranno organizzarsi per assicurare il rispetto della distanza di sicurezza durante il viaggio e, in caso di trasporto aereo, viene raccomandato l'uso da parte dell'equipaggio e dei passeggeri dei mezzi di protezione individuali: le mascherine verranno consegnate prima della partenza. Si tratta di misure obbligatorie per tutti i viaggiatori. Anche per le migliaia di italiani ancora bloccati all'estero dall'inizio dell'emergenza Coronavirus e in attesa di rientrare. Per ora, grazie al lavoro della Farnesina, sono tornati in Italia in 35 mila.

Dall'Unità di crisi fanno sapere che in media sono 2000-2500 i nostri connazionali che ogni giorno fanno rientro dai paesi più disparati. C'è chi ha perso il lavoro e non sa più come pagare l'affitto, chi si sente più tranquillo affidandosi al sistema sanitario italiano, chi era in vacanza quando è esplosa la pandemia globale. Ogni 24 ore alla Farnesina arriva una media di 7.000 telefonate. Per gestire tutte le richieste è stata creata un'applicazione ad hoc, che si chiama Unità di crisi e che permette di inviare richieste e ricevere informazioni e comunicazioni in tempo reale. Ogni giorno vengono organizzati voli con tre compagnie: Neos Air, Blue Panormama Airlines e Alitalia. Gli aerei partono vuoti da Roma e da Milano e rientrano pieni di persone che pagano regolarmente il biglietto. Da Londra, dove la richiesta è altissima, partono cinque voli al giorno. L'ordinanza si applica anche a questi casi. E adesso potrebbe insorgere un problema. Le nuove regole impongono infatti di riempire gli aerei solo per metà, una fila sì e una no, lasciando un posto libero accanto ad ogni passeggero. Ma ci sono centinaia di voli già prenotati, che dovranno essere riorganizzati. E il rischio è che in questi viaggi le compagnie aeree non abbiano margini di guadagno.  
 

 

Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 08:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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