Coronavirus, il pediatra: «Questa epidemia durerà tre mesi»

Martedì 24 Marzo 2020 di Pietro Piovani
Coronavirus, il pediatra: «Questa epidemia durerà tre mesi»
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«Nella mia carriera mi sono spesso occupato di virus respiratori, e non c'è nessun valido motivo per pensare che questo coronavirus si comporti in modo diverso dagli altri». Roberto Ronchetti è stato per 25 anni titolare della cattedra di Clinica Pediatrica dell'Università La Sapienza di Roma al Policlinico Umberto I e poi all'Ospedale S. Andrea che ha contribuito a fondare, si è occupato di malattie respiratorie infantili e ha studiato in particolare la bronchiolite. In questi giorni ha studiato (con i suoi collaboratori) i dati disponibili sulla SARS-Covid-19 in Cina, in Corea del Sud e adesso in Italia, e ha trovato buone ragioni per essere moderatamente ottimista. «I virus respiratori rimangono tranquilli per mesi, inattivi ma vitali, all'interno di cellule viventi. Poi improvvisamente si attivano e diventano come si suol dire virulenti, la capacità infettante cresce fino a un massimo, dopodiché diminuisce». Il percorso, spiega Ronchetti, ha una durata complessiva di 2 o 3 mesi. Dunque possiamo aspettarci che presto anche in Italia l'epidemia si spegnerà.
 



Il perché di questo andamento non è ben chiaro. «Quando mi occupavo di bronchiolite - dice Ronchetti - ho interrogato parecchi virologi di fama mondiale. Ci chiedevamo perché i virus all'inizio della stagione invernale diventassero così aggressivi ma nessuno lo sapeva e credo che nessuno lo sappia oggi». Però sappiamo che praticamente tutti i virus respiratori si comportano così. E quanto è successo in Cina sembra confermare che il nuovo coronavirus non sia diverso dagli altri. «Guardando l'epidemia cinese che è durata circa due mesi e quella coreana durata circa 5 settimane possiamo ipotizzare che le epidemie iniziate più tardi e tutt'ora in corso avranno una durata complessiva intermedia tra le due citate».

Ma perché dobbiamo credere che il nuovo coronavirus sia uguale agli altri virus? «Sono 14 i virus respiratori che vengono monitorati al pronto soccorso del Policlinico, attraverso un kit che misura la presenza del virus nel liquido del lavaggio nasale. Il monitoraggio, curato dal professor Midulla, ci conferma che tutti e 14 i virus hanno lo stesso andamento e tra questi ci sono anche alcuni coronavirus». A Wuhan l'epidemia è cominciata a dicembre, ha avuto un periodo di massima espansione e adesso possiamo dire che è finita. Ronchetti però sospetta che il merito non sia stato tanto delle rigorosissime restrizioni adottate dalle autorità cinesi. «Quelle misure sono state fondamentali perché sono servite a ridurre il numero dei casi contagiati. Ma l'epidemia si è gradualmente spenta perché il virus dopo un certo numero di settimane diminuisce la sua capacità infettante. Il virus respiratorio può seguire un percorso un po' più lungo o un po' più corto, più o meno intenso. Ma guardando a quello che è successo in Asia possiamo dire che anche questo coronavirus compie una curva simile agli altri, quindi mi aspetto la stessa cosa in Italia. Considerando che da noi il virus è arrivato a febbraio, possiamo aspettarci che duri ancora qualche settimana». Sarebbe però sbagliato ragionare per nazione: quello che conta è l'area di contagio. «Ogni zona d'Italia potrebbe avere tempi diversi, ogni centro di diffusione avrà il suo sviluppo. In generale possiamo prevedere che l'epidemia si esaurirà tra 4-5 settimane, e rimarrà localizzata prevalentemente nella parte Nord del nostro paese».

LA GEOGRAFIA
Il pediatra sottolinea però una caratteristica del Covid-19, la sua precisa collocazione geografica.
Sebbene sia capace di diffondersi su tutto il pianeta in un tempo assai limitato, si può notare che (pur con qualche eccezione) i Paesi dove il coronavirus si dimostra più letale sono tutti compresi nella fascia del globo compresa fra 45° e 30° di latitudine. E se le zone a nord di questa fascia pericolosa denunciano in genere un numero elevato di casi senza una significativa mortalità, la parte meridionale del pianeta al di sotto del 30° parallelo non sembra significativamente interessata all'epidemia da Covid-19. Un cerchio tragico, delimitato da due paralleli, avvolge la Terra, e anche in questo caso è difficile capire il perché.

Ultimo aggiornamento: 08:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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