Coronavirus fase 2, ecco come funziona. Via libera per gradi, prima le aziende poi gli spostamenti

Mercoledì 8 Aprile 2020 di Cristiana Mangani
Coronavirus fase 2, ecco come funziona. Via libera per gradi, prima le aziende poi gli spostamenti

ROMA Non sarà un liberi tutti, ma una lenta e graduale ripresa. L'ipotesi è che si cominci dopo il lungo ponte del 25 aprile e del primo maggio, il test a maggiore rischio per gli italiani. Anche se, già tra venerdì e sabato prossimi, il governo emetterà un nuovo decreto con decorrenza dal 14 aprile, con il quale deciderà di consentire la riapertura di alcune attività produttive, in particolare quelle della filiera alimentare e farmaceutica. Ripresa possibile anche per le aziende meccaniche. Ma per tutte varrà il rispetto delle condizioni di sicurezza, dunque sistemi di protezione personale e distanze di un metro. In assenza dei quali non ci sarà l'autorizzazione.

Coronavirus, l'infettivologo: «Nel Lazio vicini a zero infezioni: potrebbe essere tra le prime regioni a riaprire»
Coronavirus, il geriatra: «Quando tutto sarà finito, per gli anziani servirà la sorveglianza domiciliare attiva»

Più lunghi i tempi per la vera seconda fase, e in particolare per tutto ciò che riguarda la libertà di movimento per i cittadini. «L'auspicio è che sia tutto improntato alla massima cautela», ha ribadito il direttore delle malattie infettive dell'Iss Giovanni Rezza. E infatti, il vero freno arriva proprio dagli esperti, per nulla convinti del fatto che la curva del contagio continuerà a rallentare.
Per questa ragione si tenta di correre ai ripari, sviluppando tutte quelle iniziative di possibile contrasto, a cominciare dall'app per il tracciamento dei cittadini. Oggi il ministro dell'Innovazione Paola Pisano e il garante per la privacy Antonello Soro verranno sentiti in Commissione trasporti, proprio sull'argomento. Sono attesi gli esiti dell Commissione di esperti messi in campo per selezionare il progetto più adeguato. Tre in particolare i favoriti: la Fondazione Bordoni, la Vetrya di Orvieto, e il Mit (Massachusetts institute of Technology), quest'ultima un'app estera, nel cui progetto figurano un italiano e le università.

Coronavirus, fase 2 in due step: dal 14 imprese aperte. No del comitato scientifico agli scaglionamenti per regioni

L'Italia sembra orientata a seguire le indicazioni che stanno emergendo in ambito Ue. Per questo potrebbe essere preferito un meccanismo che passi via bluetooth piuttosto che alla persona. Il gps, infatti, altro sistema di geolocalizzazione usato da google e per le auto, potrebbe essere maggiormente invasivo. E comunque i dati, dopo aver transitato nei nostri data base, verrebbero inviati in America, da dove il sistema proviene.
Altro tema sul quale si aspetta un orientamento univoco, è quello dell'uso obbligatorio delle mascherine e dei guanti per la fase 2. «La stessa Oms ha più volte cambiato opinione - ammette ancora il professor Rezza - Il mio parere è che se entro in luogo pubblico affollato dove non c'è distanziamento sociale, allora la mascherina va usata come protezione per tutta la popolazione».

IMPRESE
Resta l'obbligo di privilegiare lo smart working

Il primo step potrebbe essere quello dopo Pasqua. Se la curva del contagio continuerà a scendere, il governo potrebbe dare l’ok alla riapertura di diverse aziende che ne stanno facendo richiesta da settimane. Il via libera potrebbe riguardare alcune imprese di supporto alla filiera alimentare e farmaceutica, qualche azienda meccanica, e anche qualche negozio che vende prodotti per il tempo libero o le forniture per gli uffici. Verrà, comunque, ancora privilegiato lo smart working, dove è possibile.

TRASPORTI
Sui bus seduti a file alterne e controllati

Con la ripresa graduale di alcune attività andrà rivisto il piano che riguarda i mezzi pubblici, autobus e metro. Onde evitare pericolosi affollamenti verranno aumentate le corse, lí dove è necessario. Ma soprattutto i passeggeri dovranno viaggiare distanziati uno dall’altro, quasi certamente seduti a file alterne. Per questa ragione si sta valutando di ripristinare la figura del controllore, al quale spetterebbe il compito proprio di gestire il flusso di persone e gli accessi a bordo del mezzo.

PARRUCCHIERI
Sarà autorizzato per primo chi usa le protezioni

Sono le attività che potrebbero aprire con maggiore ritardo, proprio per il contatto ravvicinato con il cliente: parrucchieri e centri estetici. Ma sono anche quelli che vengono reclamati a gran voce. E allora il tentativo del governo per poter garantire qualche riapertura, sarà cercare di vedere se si possa proporre questo tipo di attività in sicurezza, cosí come avviene per gli studi medici e i laboratori di analisi. L’idea è quella di poter dare autorizzazioni mirate dopo aver dimostrato di essere in regola con la dotazione di protezioni personali.

PARCHI
Niente picnic, restare distanziati

Qualora l’indice R0, chiesto dal Comitato scientifico, arrivasse il più vicino possibile a 0, si comincerà a pensare a una circolazione più libera dei cittadini. I limiti, però, resteranno tanti. Ancora niente gruppi e niente assembramenti, vietati sia per strada che nei parchi. Gli spazi verdi saranno riaperti più in là nel tempo, perché c’è il rischio di picnic e scampagnate. Saranno scaglionati gli ingressi nei negozi e negli uffici pubblici, e chi vorrà riaprire dovrà rispettare le distanze di sicurezza e fornirsi di sistemi di protezione personale.

LE APP 
Tracciamento via Bluetooth degli individui

Tra oggi e domani la task force “tecnologica” chiamata a selezionare l’app per il tracciamento delle persone, dovrebbe decidere quali tra le 319 proposte arrivate al ministero dell’Innovazione, sia la più idonea per farlo. L’idea più accreditata è che si propenderà verso un meccanismo che si sviluppa attraverso l’attivazione del Bluetooth, legato quindi al cellulare. Tra i progetti in pole position quello della Fondazione Bordoni, della Vetrya di Orvieto, e del Mit, un’app “estera”, dunque, ma con la presenza italiana e il collegamento con le università.

RISTORANTI
Riapriranno per ultimi, con tavoli lontani

Niente eventi pubblici, feste nei locali chiusi o all’aperto, concerti e manifestazioni. Per ora non se ne può proprio parlare. La graduale riapertura sembra che non riguarderà tutti quei luoghi che incoraggiano alla socialità. I rischi che si corrono sono troppo alti. Nella prima fase continueranno a rimanere chiusi bar, ristoranti, pub. E successivamente, se vorranno riaprire dovranno adeguarsi alle regole imposte dal governo, a cominciare dalla distanza tra i tavoli: due metri e non uno, perché deve essere garantito il passaggio dei camerieri.
 


 

Ultimo aggiornamento: 17:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci