Coronavirus, corsa ai farmaci: il virus si curerà con uno spray nasale

Domenica 12 Aprile 2020 di Graziella Melina
Coronavirus, corsa ai farmaci: il virus si curerà con uno spray nasale
1

Per curare il Covid servirebbe un farmaco nuovo, efficace e disponibile al più presto. Aspetti però difficili da conciliare considerati i tempi necessari per la sperimentazione, prima animale e poi sull’uomo. Eppure secondo Gennaro Ciliberto, presidente della Federazione Italiana Scienze della Vita - che raggruppa 16 società scientifiche - e direttore scientifico dell’Istituto Regina Elena di Roma e Antonello Pessi, membro onorario della Società Italiana Peptidi, uno studio pubblicato da poco sulla rivista Cell Research potrebbe risolvere il dilemma. «I ricercatori cinesi - spiegano i due scienziati italiani - hanno sintetizzato peptidi inibitori della fusione disegnati sulla sequenza del virus responsabile della pandemia, li hanno coniugati con il colesterolo e hanno dimostrato che uno in particolare, che hanno chiamato Ek1c4, è molto efficace nel bloccare la replicazione del virus in provetta».

Coronavirus, Von der Leyen: «Anziani isolati fino a fine anno»

Coronavirus, geloni ai piedi di bambini e ragazzi: per Iss forse sintomo per Covid-19

Il meccanismo in realtà non è nuovo. Già nel 2009 Pessi aveva dimostrato che se al peptide inibitore viene legata una molecola di colesterolo, il peptide diventa molto più efficace e anche più stabile per l’uso terapeutico, e in un studio del 2015 aveva proposto questa strategia come possibile risposta rapida a pandemie causate da virus emergenti. La novità del farmaco proposto ora dai cinesi, specifica Ciliberto, è che «non è riciclato, ma è specifico nei confronti del virus Sars-Cov-2, utilizzando un meccanismo generale di tutti i virus molto noto: ossia la fusione della membrana con quella della cellula. E’ inoltre molto potente, mentre invece la quantità di questo peptide è molta bassa; bastano cioè poche molecole per inibire la crescita del virus sulle cellule. Inoltre, è stato testato sui topi senza dar luogo ad effetti collaterali tossici». Altro aspetto che lo rende promettente è la tempistica. «Per poter ottenere un farmaco di questo genere i tempi di sviluppo sono molto brevi. Innanzitutto perché la sintesi di questa molecola è chimica, quindi molto facile da realizzare, e poi è poco costosa». La via di somministrazione del nuovo farmaco sarebbe intra-nasale. «Considerato che non è un farmaco che deve circolare nel sangue, ma va somministrato per via sistemica, non c’è bisogno di tutti quegli studi di tossicologia che in genere allungano di molti i tempi di realizzazione». A ciò si aggiunga poi che se un farmaco ha un’applicazione localizzata, «è quasi certo che è tollerato. Inoltre, visto che non deve circolare nel corpo, interessando la farmacocinetica, i tempi di sviluppo sono rapidissimi». Quanto? «Se un’industria si mettesse subito all’opera, nel giro di 3-4 mesi si potrebbe avere già il farmaco pronto per la sperimentazione. E in questo caso, se i risultati della sperimentazione fossero positivi, potremmo averlo a disposizione entro la fine dell’anno». 
 

 

 

Ultimo aggiornamento: 19:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci