Famiglia bloccata dal Covid a Santo Domingo: «Voli cancellati e i contagi crescono ogni giorno»

Martedì 7 Luglio 2020 di Monica Riccio
Famiglia bloccata dal Covid a Santo Domingo: «Voli cancellati e i contagi crescono ogni giorno»

ORVIETO Un impegno di lavoro in marzo dall'altra parte del mondo, voli cancellati, il Covid, voli speciali annullati, una ambasciata definita «poco collaborativa», alcuni customer-care decisamente sordi, e 5 mesi di vita sottratta alla quotidianeità del proprio paese. Andrea Scopetti e Donatella Belcapo, una coppia orvietana, entrambi imprenditori, si trovano nella Repubblica Dominicana dal 1° marzo con la figlia di sei anni, e si sono dovuti praticamente reinventare una vita in attesa di poter salire su un benedetto volo che finalmente li riporti in Italia, o il più vicino possibile. Tutto è cominciato quando i due arrivano a Santo Domingo, più precisamente a La Romana, città che si trova a due ore dalla capitale della Repubblica Dominicana dove un parente di Donatella ha avviato una attività di lavorazione del legno. Intanto l'8 marzo l'Italia si blinda per Covid, e a Santo Domingo il lockdown viene decretato il 17 marzo. Il 30 marzo la famiglia Scopetti sarebbe dovuta salire su un volo Delta con scalo a New York, ma il volo viene cancellato.
Nel mondo tutto si ferma e loro non possono far altro che restare dove sono. Devono quindi prendere una casa in affitto, noleggiare un'auto, pagare luce, gas, spesa («qua la vita è carissima dice Andrea quando esco per fare spesa ci vogliono 150 euro»), insomma devono vivere, perché il primo volo disponibile per riuscire a tornare a casa è un volo Neos programmato per il 22 maggio. Nel frattempo Andrea contatta l'ambasciata italiana a Santo Domingo che però «è inamovibile, niente voli di rimpatrio», l'unico aiuto dalla Farnesina - secondo quanto raccontano i coniugi -pare essere un servizio di informazione via chat ai quasi 500 italiani bloccati in terra dominicana con la segnalazione di voli speciali «che arrivano a costare anche 3300 a persona dice Andrea».
Scopetti però ha un volo programmato, e non avrebbe avuto senso acquistare altri biglietti, ma anche il volo del 22 maggio salta, senza nessuna spiegazione da parte di Neos, che offre solo la riprotezione del volo riprogrammato al 3 luglio. Neos intanto vende biglietti per luglio e poi annulla i voli e fa lo stesso su agosto. Il 3 luglio Scopetti non va neppure in aeroporto, il volo non c'è, lo vede dal sito di Neos che nel frattempo non risponde a nessuna richiesta di assistenza. Scopetti ha scritto a tutti, mandato centinaia di email, ma non ottiene risposte, meno che mai rimborsi, né voucher, buio e silenzio assoluti, mentre ha già speso 5 mila euro in biglietti per voli mai decollati, migliaia di euro per vivere in attesa di tornare in Italia e subito danni nella propria attività che a Orvieto porta avanti fortunatamente il cognato. «Non ci rimane che acquistare un volo speciale a costi esorbitanti probabilmente via Madrid, sempre che ci sia.

Anche perché qua solo ieri sono stati annunciati 1200 nuovi contagi Covid. Devo tornare. Poi farò il conto di tutto e qualcuno dovrà darmi delle risposte».

Ultimo aggiornamento: 16:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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