Chiese aperte alla preghiera, a matrimoni, battesimi e riti di Pasqua: ecco le regole

Sabato 28 Marzo 2020 di Franca Giansoldati
Chiese aperte alla preghiera, a matrimoni, battesimi e riti di Pasqua: ecco le regole
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Alla fine è arrivata la nota del Ministero dell'Interno che chiarisce una volta per tutte, senza possibilità di equivoci o malintesi, e in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, come ci si deve comportare se si vuole andare a pregare in chiesa, se ci si vuole sposare, partecipare ad un funerale o battezzare un bambino.

Durante questo periodo di isolamento per il coronavirus sono capitati anche fatti bizzarri e assurdi, come in un comune in provincia di Napoli, dove una intera famiglia è stata denunciata assieme al parroco perchè stava battezzando il bambino e, a detta dei carabinieri del luogo, si trattava di un assembramento pericoloso e dunque vietato. Anche se erano presenti i genitori, il bambino, il parroco, il padrino e un fotografo. Morale: tutti denunciati.

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Allo stesso modo è stata fatta luce sulla grande questione dei matrimoni in chiesa. Il Viminale ha chiarito che sono permessi ma a condizione che il rito si svolga «alla sola presenza del celebrante, dei nubendi e dei testimoni e siano rispettate le prescrizioni sulle distanze tra i celebranti». Niente feste, niente damigelle, niente amici. A sollecitare risposte al viminale erano stati i vescovi visto che in diverse diocesi si sono verificati piccoli incidenti. Per esempio il sindaco di Giulianova che è stato denunciato per essersi recato in chiesa a pregare la madonna e affidare la sua cittadina al Cuore Immacolato di Maria. 

E' stato chiarito anche come potranno svolgersi i riti della Settimana Santa. All'altare è possibile avere i celebranti, il diacono, il lettore, l'organista, il cantore e gli operatori della trasmissione, considerato che non ci sarà partecipazione di popolo ma tutte le cerimonie vanno trasmesse in tv o online.

«Sebbene il servizio liturgico non sia direttamente assimilabile ad un rapporto di impiego» ai fini della autocertificazione occorre indicare la casella «comprovate esigenze lavorative» indicando «il giorno e l'ora della celebrazione, oltre che l'indirizzo della chiesa dove la celebrazione si svolge». Resta fermo il fatto che debbano essere rispettate «opportune distanze e cautele»

 Le persone che vogliono andare in chiesa possono farlo perché «non è prevista la chiusura delle chiese» ma «al fine di limitare gli spostamenti dalla propria abitazione» è «necessario che l'accesso alla chiesa avvenga solo in occasione di spostamenti determinati da comprovate esigenze lavorative, ovvero per situazioni di necessità».

In altri termini, si può andare in chiesa solo sulla strada che conduce al lavoro o al supermercato o farmacia.

Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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