Lombardia, Fontana: «Oggi cinquemila nuovi contagi, situazione drammatica»

Venerdì 23 Ottobre 2020
Coprifuoco Lombardia, Fontana: «È inevitabile, situazione drammatica: oggi riapre l'ospedale in Fiera»

«Noi dobbiamo ridurre la pressione in un piccolo spazio, in un orario di due ore del trasporto pubblico locale. Nell'ora di punta c'è un grande affollamento nelle metropolitane e sui bus. Quindi dobbiamo cercare di ridurre questo affollamento e le ipotesi sono che o riduciamo la gente che va al lavoro o riduciamo la gente che va a scuola. La situazione è drammatica». L'ospedale in Fiera a Milano, che da oggi torna ad ospitare pazienti Covid «è una assoluta necessità». Così il governatore della Lombardia, Attilio Fontana a Sky Tg24 interviene sulle divergenze con il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina sull'ordinanza della didattica a distanza. «Io - spiega- sono sempre stato a favore della scuola in presenza e contrario alla scuola a distanza, ma in una situazione di necessità bisogna fare delle scelte anche dolorose.

Oltretutto il provvedimento è temporaneo, abbiamo 13 -14 giorni di tempo durante i quali cercare di studiare una modalità di diluizione dell'orario di ingresso degli studenti con l'organizzazione del trasporto pubblico locale che potremmo utilizzare per evitare la didattica a distanza.

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Fontana: 5.000 nuovi casi. «Purtroppo la linea del contagio è in crescita e ci sono cinquemila positivi in più rispetto a ieri e 350 ricoverati in intensiva e no» lo ha detto il presidente della Lombardia Attilio Fontana aggiungendo che in tutto in terapia intensiva ci sono 170 pazienti ricoverati. «Il virus ha ripreso a circolare in maniera violenta - ha aggiunto - a Milano ci sono circa mille nuovi casi.».

È da giugno che stiamo chiedendo un'intervento al governo, sia economico, sia in merito alla diluizione degli orari e non abbiamo avuto risposte. Abbiamo due settimane speriamo che il governo ci senta». Quanto al fatto che il sindaco di Milano, Giuseppe Sala non fosse stato informato delle intenzioni della Regione, Fontana dice che «forse si è trattato di un misunderstanding da parte loro. Questa cosa è stata esplicitata il lunedì e poi c'è stato soltanto un diverso modo di esprimere la stessa cosa in burocratese, ma le due espressioni diventano esattamente la stessa cosa. Oggi con Sala ci dobbiamo incontrare. È fuori di dubbio che di fronte al peggioramento dei numeri qualcosa si debba fare».

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«Se con i provvedimenti che stiamo assumendo e che abbiamo assunto in questi giorni il contagio dovesse rallentare, non necessariamente fermarsi, ma rallentare, si potrebbe probabilmente evitare. Se l'impennata dovesse continuare può darsi che si preda un provvedimento diverso». Fontana spiega che «quello che abbiamo fatto va nella direzione di evitare i contagi. Chiaro che bisogna controllare, monitorare giorno dopo giorno e decidere se sia il caso di andare avanti con questi provvedimenti o se debbano essere assunti provvedimenti più gravi». Per il momento l'impegno della Regione è quello di cercare di fare in modo che si arrivi gradualmente, ma soprattutto che si evitino quei provvedimenti che rischiano di essere troppo gravi per i nostri cittadini. Gravi per l'Economia ma anche gravi per la vita ordinaria«. E di conseguenza per assumere provvedimento tipo lockdown ci sono »valutazioni di carattere squisitamente tecnico. Noi siamo in contatto costante con il nostro comitato tecnico, con il comitato ristretto che valuta i numeri e giorno dopo giorno cerchiamo di mettere in pratica quelli che sono i provvedimenti, che loro ci consigliano e che sono i più opportuni, ma siamo in contatto anche con il governo quotidianamente proprio perchè e giusto che i reciproci dati possano essere utilizzati da entrambi e ci si possa confrontare«. Insomma se si parla di lockdown »piu che numeri« bisogna vedere »la situazione delle occupazioni delle terapie intensive, la situazione delle occupazioni degli ospedali. Dobbiamo evitare che la nostra sanità sia ingolfata in una maniera tale da non poter essere efficiente. Noi abbiamo una serie di scenari. Adesso siamo entrati nel terzo scenario dove sono scattati alcuni provvedimenti. Se le cose dovessero continuare a peggiorare ci saranno altri scenari. vediamo cosa succede nelle prossime ore. Io credo non si debba ipotecare il futuro».

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Sono «leggende metropolitane» i retroscena sulla contrarietà del segretario della Lega Matteo Salvini al coprifuoco in Lombardia, ha poi assicurato il presidente. «Matteo Salvini - ha spiegato - è venuto soltanto per conoscere più direttamente e approfonditamente quali erano i dati che erano in mio possesso. E' tutto finito lì, è stata una sua valutazione dei dati, non c'è stato nessun litigio, nessuno scontro, nulla di tutto quello che queste favole raccontano. Alla fine, esaminati i dati, si è convinto che il coprifuoco era una situazione inevitabile».

 

Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 13:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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