Consip, Renzi al padre: «Non dire bugie, hai visto Romeo una o più volte?»

Martedì 16 Maggio 2017
Tiziano Renzi
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Nel marzo 2017 Matteo Renzi avrebbe chiesto al padre, indagato nell'inchiesta Consip, di «non dire bugie» ai magistrati. È quanto risulterebbe da un'intercettazione telefonica (non depositata agli atti) riportata nel libro di Marco Lillo e anticipata dal «Fatto Quotidiano». «Hai visto Romeo una o più volte?», chiede l'ex premier al padre. Tiziano Renzi nega la cena con l'imprenditore Romeo in un ristorante, «ma potrei averlo incontrato al bar», dice. 
La risposta di Matteo Renzi su Facebook non si fa attendere. L'ex premier conferma la telefonata ma annuncia che chiederà un risarcimento per il danno subito: «Umanamente mi feriscono perché in quella telefonata sono molto duro con mio padre. E rileggendole mi dispiace, da figlio, da uomo». 

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per rivelazione del segreto e pubblicazione arbitraria di atti. Le intecettazioni sono state registrate il giorno della pubblicazione di un retroscena su Repubblica in cui si parlava di una cena, riferita da un esponente del pd di Napoli, tra Tiziano Renzi e Alfred Romeo. Il giorno dopo Tiziano Renzi sarà interrogato alla Procura di Roma. «Devi ricordarti tutti i nomi e tutti i luoghi, non è più la questione della Madonnina e del giro di merda di Firenze per Medjugorie», lo avverte Matteo Renzi, raccomandandosi di non dire che a un ricevimento con alcuni imprenditori era presente anche sua madre, Laura Bovoli: «Non dire di mamma, se no la interrogano».

«È vero che hai fatto una cena con Romeo?», insiste l'ex premier. Il padre nega che ci sia stata una vera e propria cena ma è dubbioso su un possibile incontro, probabilmente in un bar, con l'imprenditore. Matteo Renzi è scettico, dice di non fidarsi: «Non ti credo e devi immaginarti cosa può pensare il magistrato. Non è credibile che non ricordi di avere incontrato uno come Romeo, noto a tutti e legato a Rutelli e Bocchino». Tiziano continua a dire di non ricordare, parla di un convegno al Four Season con esponenti del mondo delle imprese, nel 2012, in cui potrebbe aver incontrato Romeo.

Renzi è preoccuato, gli dice anche di non citare la madre, Laura Bovoli: «Sennò interrogano pure lei». E si lamenta del rischio che la vicenda lo danneggi alla primarie, mentre il padre andrà sicuramente a processo, prevede. 

Nel lungo post su Facebook, Renzi ripete che quella telefonata era necessaria: «Da uomo delle istituzioni, non potevo fare diversamente.

Conosco mio padre e conosco la sua onestà: alla storia dello stipendio in nero da 30 mila euro non crede nemmeno un bambino di tre anni. Ma dubito di lui, esperienza che vi auguro di non provare mai verso vostro padre, e sulla cena mi arrabbio. “Ma come? Vai a fare le cene riservate in una bettola segreta a Roma? Con imprenditori che hanno rapporti con la pubblica amministrazione?” Mi sembra allucinante».

Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 09:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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