Colesterolo alto? Una nuova pillola (di acido bempedoico) aiuterà a ridurlo: la nuova terapia

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha appena approvato la rimborsabilità dell’acido bempedoico per i pazienti che non rispondono alle terapie finora disponibili

Martedì 21 Marzo 2023 di Antonio G.Rebuzzi*
Colesterolo alto? Una nuova pillola (di acido bempedoico) aiuterà a ridurlo: la nuova terapia

Ridurre il colesterolo, in particolare quello cattivo (LDL) è un obiettivo fondamentale nella terapia della cardiopatia ischemica. A questo proposito la scoperta delle statine è stata una pietra miliare che ha modificato in maniera positiva la terapia.  Tuttavia, dal 7 al 29% dei pazienti che assumono statine, riportano dolori o anche danni muscolo-scheletrici che impediscono, o limitano la possibilità di ricevere dosi di farmaco adeguate al raggiungimento dell’obiettivo. 

La sperimentazione

Nell’ultimo numero della rivista New England Journal of Medicine, Steven E. Nissen ed i suoi collaboratori della Cleveland Clinic (USA) hanno presentato i risultati di una sperimentazione, effettuata con 1250 ospedali in 32 paesi americani ed europei, utilizzando l’acido bempedoico in pazienti ipercolesterolemici e con problemi cardiovascolari che erano intolleranti alle statine.
L’acido bempedoico, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha appena approvato la rimborsabilità, è una sostanza molto simile alle statine in quanto riduce la sintesi di colesterolo a livello epatico e facilita la sua eliminazione a livello vascolare.

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Il dosaggio

Sono stati studiati 14.000 pazienti ipercolesterolemici (48% donne), con pregressi eventi vascolari o con fattori di rischio, alla metà dei quali è stato somministrato acido bempedoico ad un dosaggio di 180 mg al giorno.

All’altra metà è stato invece dato un placebo. I risultati sono stati valutati tenendo in considerazione non solo la eventuale riduzione del colesterolo, ma anche gli effetti a livello cardiovascolare.

I risultati

Già a sei mesi dall’inizio della somministrazione del farmaco si è registrata una riduzione dei livelli di colesterolo LDL del 21% che arriva ad oltre il 26% alla fine dello studio. In contemporanea si è registrata un’importante riduzione della proteina C reattiva (PCR) che è un fattore di rischio coronarico di primaria importanza e che risultava ridotto del 21% a sei mesi dall’inizio della sperimentazione e rimaneva ridotto di circa il 20% per tutta la durata dello studio.

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I miglioramenti

Parallelamente ai risultati di colesterolo e PCR si è registrato un netto miglioramento della situazione clinica. L’insieme di mortalità cardiovascolare, ictus o infarto ha fatto registrare una riduzione di oltre il 13% ed anche la necessità di rivascolarizzazione coronarica attraverso angioplastica o by-pass è stata del 19% inferiore nell’arco dello studio.

 

Per quanto riguarda i dolori muscolari si è avuta una presenza di mialgia solo nel 5.6% dei pazienti, mentre segni chiari di rabdomiolisi (distruzione di tessuto muscolare) si sono avuti solo nello 0,06% dei pazienti. Sebbene le statine riescano a tenere sotto controllo il colesterolo in gran parte dei casi, ci sono ancora pazienti che non riescono ad ottenere risultati ottimali o che abbandonano la terapia per problemi epatici o muscolari. 

L'intolleranza

L’acido bempedoico potrebbe essere un ulteriore aiuto in particolare in coloro che, causa mialgie o intolleranza, non possono utilizzare le statine, e sembra porsi, insieme ad altri farmaci, come un’altra freccia all’arco della terapia dell’arterosclerosi.

*Professore di Cardiologia  Università Cattolica, Roma

Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 12:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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