Zona gialla, dai centri commerciali a pub e gelaterie: cosa si può fare con l'ultimo decreto del governo

Domenica 2 Maggio 2021
Zona gialla, dai centri commerciali a pub e gelaterie: cosa si può fare con l'ultimo decreto del governo

Zona gialla, ecco le regole per negozi, supermercati, centri commerciali, bar e altri tipi di esercizi che fanno somministrazione ma senza cucina (quelli che hanno il codice Ateco 56.3).

Le principali novità riguardano le attività di somministrazione (ristoranti, bar, pizzerie, pub, ecc.) che possono fare somministrazione a pranzo e a cena, fino alle 22, ma solo se hanno tavoli all'aperto. Al chiuso sarà possibile solo dall'1 giugno e solo fino alle ore 18. La ristorazione è permessa senza limiti d'orario negli alberghi, esclusivamente per gli alloggiati. In ogni  caso allo stesso tavolo non possono consumare più di 4 persone, salvo che siano tutte conviventi. Asporto e consegne a domicilio per attività della ristorazione: si può nella fascia oraria 5-22 (5-18 per bar e altri esercizi similari senza cucina: codice ateco 56.3).

I centri commerciali rimangono chiusi nei fine settimana. 

Barbieri, lavanderie e altri servizi alla persona sono aperti (saloni per i trattamenti estetici, tatuaggi e piercing, agenzie matrimoniali e d'incontro, lavasecco e pompe funebri). Non sono aperti i centri benessere e stabilimenti termali per finalità non terapeutiche.

Rimangono chiuse le sale slot, bingo e scommesse, e quelle con slot machine al loro interno: c'è infatti l'obbligo di chiusura delle sale dedicate alle slot machine e ai dispositivi elettronici collocati all’interno di pubblici esercizi, attività commerciali e rivendite di monopoli.

Le attività nelle discoteche e sale da ballo sono sospese. Anche le attività nei centri culturali, sociali e nei circoli ricreativi sono sospese. Le feste rimangono vietate nei luoghi al chiuso e anche all’aperto, anche se in occasione di cerimonie civili e/o religiose.

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Vediamo le regole nel dettaglio, dopo aver consultato le istruzioni pubblicate sul sito del governo.

A quali regole devono attenersi i commercianti che svolgono attività diverse da quelle di ristorazione e i gestori degli esercizi commerciali al dettaglio che sono aperti?

Non sono previste limitazioni alle categorie di beni vendibili. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie (sono considerati beni di prima necessità). Le attività commerciali al dettaglio si svolgono comunque a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all'interno dei locali più del tempo necessario all'acquisto dei beni. Inoltre, le attività aperte devono rispettare i protocolli o le linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi. Fra queste misure vi è il mantenimento, in tutte le attività, del distanziamento interpersonale, la pulizia e l’igiene ambientale almeno due volte al giorno e in funzione dell’orario di apertura, nonché la garanzia di adeguata aereazione naturale e ricambio d'aria. È inoltre obbligatorio far rispettare le altre misure anti-contagio, come l’ingresso uno alla volta negli esercizi di vicinato (fino a 40 metri quadrati), oltre a un massimo di due operatori e l’accesso regolamentato e scaglionato, in proporzione alla relativa superficie aperta al pubblico, nelle medie e grandi strutture di vendita, differenziando, ove possibile, percorsi di entrata e di uscita. A tal fine, è obbligatorio esporre un cartello che indichi il numero massimo di persone che possono essere contemporaneamente presenti all’interno dei locali. Infine, è previsto l’uso obbligatorio di mascherine e guanti per i lavoratori e quello del gel per disinfettare le mani e dei guanti monouso, particolarmente negli esercizi di vendita di generi alimentari e bevande, da mettere a disposizione in prossimità delle casse e dei sistemi di pagamento, nonché, ove possibile, individuare percorsi diversi per entrate e uscite.

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Mangiare fuori, si può? Sì (e solo nei tavoli fuori)

In zona gialla, dal 26 aprile 2021, è consentito mangiare nei ristoranti o nei bar, dalle ore 5.00 alle 22.00 e comunque nel rispetto dei limiti orari stabiliti per gli spostamenti. Il consumo al tavolo deve essere esclusivamente all'aperto nei bar, nei ristoranti e nelle altre attività di ristorazione. Fino al 31 maggio 2021 compreso non è invece consentito il consumo di cibi e bevande all’interno dei locali. Dalle 5.00 alle 22.00 è consentita anche la vendita con asporto di cibi e bevande. La consegna a domicilio è consentita senza restrizioni, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.

È consentita, senza restrizioni ma nel rispetto delle linee guida e dei protocolli di settore, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti che alloggiano lì. Dal 1° giugno 2021 sarà consentita l’attività dei servizi di ristorazione, svolta da qualsiasi esercizio, anche al chiuso, con consumo al tavolo, dalle ore 5.00 alle 18.00.

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È consentito entrare o restare all’interno di bar, ristoranti e degli altri locali adibiti alla ristorazione (pub, gelaterie, pasticcerie…), se è sospeso il consumo di cibi al loro interno?

L’ingresso e la permanenza nei locali da parte dei clienti sono consentiti per l’uso dei servizi igienici, per effettuare il pagamento del conto (ove non fosse possibile effettuarlo all’esterno) o per acquistare i prodotti per asporto, per il tempo strettamente necessario a tali necessità e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio. Non sono comunque consentiti gli assembramenti.

Ultimo aggiornamento: 3 Maggio, 08:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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