Scuola, classi per soli stranieri: percorsi separati per chi non sa l’italiano. Multe fino a 10mila euro agli studenti che aggrediscono i prof

Emendamento del governo del governo per le sanzioni e l'ipotesi di Valditara

Venerdì 1 Marzo 2024 di Lorena Loiacono
Scuola, classi per soli stranieri: percorsi separati per chi non sa l’italiano. Multe fino a 10mila euro agli studenti che aggrediscono i prof

Docenti aggrediti e insultati, presi di mira dalla rabbia di studenti e genitori scatenata semplicemente da un brutto voto o da un rimprovero.

Una tendenza che deve fermarsi. Chi si rende colpevole di violenza contro il personale scolastico dovrà pagare, nel senso letterale del termine, una multa fino a diecimila euro.

È questa una delle maggiori novità introdotte per la scuola a cui si aggiunge la proposta, avanzata dal ministro all’istruzione e al merito Giuseppe Valditara, di creare per gli studenti stranieri che non parlano bene la lingua italiana le classi di accompagnamento la mattina e quelle di potenziamento nel pomeriggio. 

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Misure anti-violenze

Per i casi di violenza sono previste dunque multe da 500 a 10mila euro. Una misura che mira a porre un freno all’assurda escalation di violenza, che sta investendo la scuola da Nord a Sud e che vede protagonisti docenti, presidi e personale amministrativo spesso con tanto di video girati appositamente per diventare poi virali in rete. La lista è lunghissima: si va dalla professoressa di Rovigo, a cui uno studente ha sparato con una pistola ad aria compressa in classe, fino al preside di Taranto pestato a sangue dal papà di una alunna. Ci sono poi il dirigente di Cosenza, schiaffeggiato da un genitore su tutte le furie, il professore di Casavatore nel Napoletano, picchiato addirittura su commissione visto che ad aggredirlo sotto casa è stato un gruppo di sconosciuti inviati da alcuni suoi alunni, solo per averli ripresi in classe, e il docente di Carpi picchiato per aver cercato di sedare una rissa tra studenti. Storie assurde ma sempre più frequenti. E così vengono messe in campo norme specifiche, dedicate espressamente al personale scolastico.

L'emendamento

Ieri è stato depositato dal Governo, in commissione Cultura al Senato, un emendamento al disegno di legge sulla valutazione del comportamento degli studenti che introduce salate sanzioni pecuniarie. Il testo prevede infatti che, in caso di condanna per reati contro docenti, presidi e collaboratori amministrativi, tecnici o ausiliari nell’esercizio delle loro funzioni, «è sempre ordinato» il pagamento «di una somma da euro 500 a euro 10mila».

La norma vale per tutti coloro che sono riconosciuti colpevoli di aggressioni verso il personale scolastico, che siano studenti o loro parenti, e in generale a chiunque si accanisca contro chi lavora nella scuola. La somma viene versata all’istituto di cui la vittima di aggressione fa parte, quindi alla scuola in cui avviene il fatto. La multa in questione resta comunque separata dal risarcimento danni che viene chiesto direttamente dal docente offeso. Inoltre nell’emendamento si specifica che la sospensione condizionale della pena è subordinata all’effettivo pagamento della somma, stabilita come risarcimento.

I prof

Non è la prima norma che arriva in difesa dei docenti aggrediti e dell’immagine della scuola intesa come istituzione. Il ministro Valditara, lo scorso anno, ha messo a disposizione delle vittime di violenza l’Avvocatura dello Stato proprio per difendere i docenti che vogliono procedere per vie legali ed è stato approvato in Senato, in via definitiva, il disegno di legge 905 sulla sicurezza del personale scolastico. La norma prevede infatti un importante inasprimento delle pene detentive, pari all’aumento di un terzo della pena, per l’introduzione dell’aggravante per i reati commessi contro il personale scolastico. Di fatto viene riconosciuta ai presidi e ai docenti la qualifica di pubblici ufficiali.

Quindi, in caso di aggressione di un docente nell’esercizio delle sue funzioni, si va dagli attuali cinque anni ai sette anni e mezzo mentre per oltraggio si passa da tre a quattro anni e mezzo. La legge prevede anche un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico che avrà il compito di monitorare le scuole da Nord a Sud, raccogliere tutte le segnalazioni di casi di violenza fisica e verbale con un report annuale sul fenomeno. Viene inoltre istituita la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico, che si celebrerà ogni anno il 15 dicembre.

Gli stranieri

Il ministro Valditara, dalle pagine di Libero, ha proposto l’idea di inserire per gli studenti stranieri un test di conoscenza della lingua italiana con cui poter decidere poi l’inserimento: se la conoscenza della lingua lo permette, potranno andare nelle classi comuni oppure, se hanno un deficit linguistico, potrebbero essere inseriti in classi di “accompagnamento” dove studiare italiano e matematica oppure restare in classe con gli altri e sfruttare le ore pomeridiane per seguire corsi di potenziamento. E rimettersi così in paro per poter poi rientrare nelle classi comuni. 
 

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