Nuove accuse a Romeo: «Cento milioni all'estero con 8 operazioni sospette»

Martedì 7 Marzo 2017 di Sara Menafra
Nuove accuse a Romeo: «Cento milioni all'estero con 8 operazioni sospette»

ROMA Una provvista di denaro enorme e difficile da giustificare: 108 milioni spostati a Londra e 400mila euro generati in contanti solo negli ultimi 13 mesi. Troppi anche per essere collegati al solo caso di corruzione già agli atti e tanto strana, che l'Ufficio ispettivo di Bankitalia ha addirittura dedicato ad Alfredo Romeo otto segnalazioni per operazioni sospette negli ultimi due anni. Un giallo, quello dei conti sospetti, sul quale puntano ora le due inchieste delle procure di Roma e Napoli che procedono in parallelo nei confronti di Alfredo Romeo accusando l'imprenditore leader del facility management rispettivamente di corruzione e associazione a delinquere.

I soldi portati all'estero con operazioni almeno apparentemente «inesistenti» e il costante uso di contanti sembrano essere una vecchia passione dell'imprenditore. Le indagini della finanza ora agli atti dicono che la prima provvista consistente, che merita la prima segnalazione Uif di Bankitalia, è dell'inizio del 2014. E' però nel corso dell'ultimo anno che la costituzione di fondi all'estero e contanti fa il vero balzo in avanti.

LONDRA E I 400MILA IN 13 MESI
Un'altra segnalazione Uif, ora agli atti, dice chiaramente che «nel periodo temporale compreso tra il 9 novembre 2015 ed il 2 novembre 2016» sono stati generati «154 assegni emessi all'ordine di se stesso per un importo complessivo di 341.088,00». E sempre a fine 2015, stavolta a dicembre, Alfredo Romeo fa la seconda, grossa, operazione finanziaria. Trasferisce 108 milioni di euro a Londra senza «adeguata giustificazione». E' vero, a Londra esiste la London Limited, società intestata anche al figlio e Romeo sta progettando la costruzione di un albergo, infatti la causale indicata è quella del finanziamento soci alla controllata. Ma «la provvista - scrive il Gruppo tutela Mercati e capitali della Finanza - è rappresentata da bonifici pervenuti sul conto della Romeo partecipazioni srl nei giorni immediatamente precedenti». Gli investigatori del Noe, infatti, ai quali la procura di Roma ha ora revocato la delega di indagine, avevano incrociato questo enorme spostamento di denaro con le spiegazioni che proprio Romeo affida all'imprenditore toscano Carlo Russo quando i due iniziano ad accordarsi sul presunto traffico di influenze. «Secondo me è meglio alla società - prospetta Romeo - io le chiedo una ricerca di mercato per l'albergo di Londra, glielo metto nella fattura e non è detto che debba essere 10 mila euro al mese, gli do 3 mila euro di acconto e 30 mila euro in un altro momento, svincolati da tutto».

Parallelamente, c'è l'enorme giro di denaro contante. Oltre ai 351mila euro di assegni a se stesso, i militari hanno rilevato 43 altri prelievi anomali, tutti molto bassi: il totale ha generato 63 mila euro per «il pagamento di una pluralità di assegni tratti a proprio favore per importi tra i mille e i duemila euro anche nella stessa giornata». Soldi «non tracciabili», sottolinea la finanza, che nel corso del solo 2016 hanno portato nel «cassetto» di Romeo 400mila euro in contanti. Soldi che sicuramente non erano destinati al solo Marco Gasparri, il funzionario Consip indagato insieme a Romeo che ha ammesso di aver ricevuto complessivamente 100mila euro, poi riscontrati dalla procura di Roma.

GLI INCONTRI DI MARRONI
Il ruolo dell'amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni, è un altro degli aspetti che le verifiche dei pm di Roma dovranno chiarire. A verbale, oltre alla frequentazione con la famiglia Renzi e con lo stesso Tiziano, Marroni ha ammesso incontri anche con altri imprenditori. Ad esempio Bigotti, che avrebbe incontrato a pranzo su richiesta di Verdini assieme all'avvocato Amara: «Sono a conoscenza per averlo appreso sia dal Carlo Russo che da alcune voci di corridoio che dietro al Bigotti ci sarebbe il Verdini».

Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 13:14

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