Tormentare la ex moglie con raffiche di messaggi è un reato.
Ultimo aggiornamento: 7 Maggio, 10:51
© RIPRODUZIONE RISERVATA L'ha stabilito la Corte di Cassazione, confermando la condanna per molestie nei confronti dell'ex marito della vittima. L'uomo, dopo la separazione, aveva continuato a inviare sms offensivi alla donna, soprattutto di notte. La parte lesa aveva depositato in Tribunale la copia dei messaggi, con allegato l'orario d'invio. I magistrati di secondo grado, nella sentenza, avevano dato atto del turbamento patito dalla persona offesa per il carattere ambiguo delle comunicazioni dell'imputato e avevano anche evidenziato che quegli sms avevano interferito «sgradevolmente nella sfera privata della persona offesa, comprensibilmente privata della possibilità di vivere una quotidianità serena, attesa l'invadenza e l'intromissione continua da parte dell'ex coniuge». Una ricostruzione condivisa dalla Cassazione. Secondo i supremi giudici, infatti, l'imputato era consapevole di essere offensivo. I messaggi acquisiti dai magistrati, «rivelano una volontà finalizzata a creare disturbo al destinatario».