Tornano a crescere i casi positivi. Dobbiamo preoccuparci? No, perché è l'effetto dell'incremento imponente di tamponi con l'entrata in vigore dell'obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro.
Casi positivi in aumento, ma ricoveri bassi
Qualche settimana fa l'assessore alla Salute del Lazio, Alessio D'Amato, aveva proposto in un'intervista al Messaggero: «Diamoci un obiettivo, quando arriviamo al 90 per cento dei vaccinati imitiamo la Danimarca, cessiamo restrizioni e obbligo di Green pass». Il dibattito in questi giorni si è animato su questa ipotesi, ma il professor Fabrizio Pregliasco, dell'Università statale di Milano, spiega: «Giusto pensare a un ritorno alla normalità con il 90 per cento dei vaccinati, ma lasciamo passare prima l'inverno. In primavera possiamo ipotizzare l'addio al Green pass e all'obbligo dell'uso di mascherina, anche se indossarla potrà restare una sana abitudine».
STATISTICHE
Cosa dicono i numeri? Per molte settimane il numero delle infezioni è diminuito. Dai 45.651 nuovi casi positivi della terza settimana di agosto siamo scesi ai 17.751 della settimana tra il 7 e il 13 ottobre. Negli ultimi due giorni - sabato e domenica - c'è stata l'inversione di tendenza con un incremento del 7,8 per cento rispetto allo scorso fine settimana. In sintesi: sabato 16 e domenica 17 ottobre in totale sono stati trovati 5.420 nuovi casi positivi; sabato 9 e domenica 10 ottobre erano stati 5.026. Cosa sta succedendo? Con l'entrata in vigore dell'obbligo del Green pass nei posti di lavoro chi non è vaccinato deve eseguire il tampone ogni 48 ore. E questo ha alimentato un incremento rilevante dei test. Sono stati 853.686 tra sabato e domenica scorsi, erano stati 615.013 negli stessi giorni della settimana precedente. Chiaro? Il numero dei tamponi è aumentato del 27,9 per cento, i positivi del 7,8 per cento. Stiamo facendo molti più test, causa Green pass, i contagiati individuati aumentano, ma non in proporzione e questo è un segnale confortante. Infatti, il tasso di positività è crollato allo 0,6 per cento.
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CONTROLLI
«In altri termini - spiega un esperto del Ministero della Salute - non è che se raddoppiamo i tamponi, raddoppieranno anche i casi positivi. Certo, l'incidenza potrebbe salire, però individuare tanti infetti asintomatici grazie al Green pass ci aiuterà ad isolarli e a limitare la diffusione del virus». «Giusto mantenere alta la guardia sul numero dei ricoveri - osserva Pregliasco - Se aumentano quelli, allora il discorso è differente. Va pure detto che con l'arrivo dell'inverno e il ritorno nei luoghi chiusi dobbiamo attenderci un incremento dei contagi che quest'anno, purtroppo, andranno a incrociarsi con l'influenza che, al contrario del 2020, sta diffondendosi».
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SCENARIO
Il sistema dei colori delle Regioni non è più legato all'Rt (indice di trasmissione), oggi dipende molto dal numero dei ricoveri. Su quel fronte continua il calo (tra sabato e domenica c'è un meno 67 posti letto occupati da pazienti Covid). Con l'incremento dei casi, però, si sarà la crescita di un altro indicatore: l'incidenza (numero di casi ogni 100mila abitanti). E questo potrebbe rappresentare un problema sia per la definizione dei colori delle Regioni (dato che viene incrociato con quello dei ricoveri) sia per i viaggi, perché molte nazioni, anche dell'Unione europea considerano a rischio i Paesi in cui quell'indicatore risulta molto elevato. «Ma se continuiamo a vaccinare e a individuare i positivi grazie ai tamponi, alla lunga, la situazione è destinata a migliorare» conclude il professor Pregliasco.