Sea Watch, Parigi e Berlino contro l'Italia: l'Olanda critica Carola Rackete. Conte: a Merkel chiederò di Thyssen

Domenica 30 Giugno 2019
Sea Watch, Parigi e Berlino contro l'Italia: l'Olanda critica Carola Rackete. Conte: a Merkel chiederò di Thyssen
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«Chi salva vite non può essere criminalizzato». Dopo il ministro degli Esteri, Heiko Mas, anche il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier critica l'arresto in Italia della capitana della Sea Watch Carola Rackete, in un'intervista alla televisione pubblica Zd. Nell'intervista Steinmeier ha riconosciuto che esiste in Italia una legge che può determinare quando una nave può attraccare nei suoi porti, ma ha poi aggiunto che «l'Italia non è un paese qualsiasi, è un Paese al centro dell'Unione Europea e per questo possiamo aspettarci che un Paese come l'Italia gestisca il caso in maniera diversa».

Arriva subito la replica di Matteo Salvini: «Al Presidente tedesco» Frank-Walter Steinmeier «chiediamo cortesemente di occuparsi di ciò che accade in Germania e, possibilmente, di invitare i suoi concittadini a evitare di infrangere le leggi italiane, rischiando di uccidere uomini delle Forze dell'Ordine italiane.

A processare e mettere in galera i delinquenti ci pensiamo noi».



E nel dibattito sulla capitana della Sea Watch interviene anche il presidente Conte: «Qualcuno la descrive come una eroina, alcuni la stanno aggredendo verbalmente e insultando. Io non appartengo né al partito degli uni né degli altri. Mi pare scorretto aggredirla verbalmente perché ci sono dei giudici che se ne stanno occupando e avrà un regolare trattamento giudiziario». «Però non evocherei la disobbedienza civile perché per dirla in modo molto diretto e franco vedo un ricatto politico compiuto scientemente e deliberatamente attraverso l'utilizzo strumentale della vita di 40 persone. Stazionare per 15 giorni nelle nostre acque quando era chiara la posizione del governo italiano e del Paese Italia, creare una situazione di grave pericolo per l'incolumità di quelle persone e di sofferenza, quando invece nel Mediterraneo si potevano raggiungere tanti altri porti mi pare un ricatto politico, una battaglia personale. Ma io se sono un eroe le battaglie personali le combatto su me stesso, non coinvolgendo quaranta persone innocenti».

Ma Conte, a Bruxelles per il Consiglio europeo, parlerà con Merkel di Carola Rackete? «Io personalmente ho poco da dire al riguardo: se la Merkel mi parlerà non lo so, ma potrebbe essere l'occasione per chiedere a che punto è la Germania con l'esecuzione della pena dei due manager della Von Thyssen che sono stati condannati in Italia dopo regolare processo che si è esaurito in tutti i gradi di giudizio», ha dichiarato. 

Ma se la Germania si schiera con carola, l'Olanda critica la decisione della capitana  di dirigersi verso Lampedusa e si tira indietro della responsabilità sulla sorte dei migranti salvati. Il segretario di Stato per la migrazione olandese Ankie Broekers-Knol ha risposto al ministro dell'Interno Matteo Salvini che li aveva accusati di 'menefreghismò, in una lettera sul caso Sea Watch inviata ieri sera, pubblicata dal Corriere della Sera. Evidenzia che il fatto che una nave batta bandiera Olandese «non implica un obbligo per quello Stato di imbarcare persone soccorse», che l' Olanda ha deciso «che non parteciperà più oltre agli schemi di sbarco 'ad hoc'» e che il suo governo «ha esplicitamente dichiarato che in principio non prenderà più migranti dalle operazioni Sar in un'area ampiamente colpita dalle attività dei trafficanti di esseri umani».

Spiega che l' Olanda «sottoscrive pienamente, in virtù della legge internazionale, l'obbligo di trarre in salvo tutte le persone che vengono a trovarsi in difficoltà in mare. Tuttavia, come Lei giustamente osserva, gli interventi della Sea- Watch 3 non dovrebbero affiancare e facilitare le operazioni criminali degli scafisti». Come Salvini non condivide le scelte della capitana, che avrebbe potuto far rotta sulla Tunisia, e precisa che «non ha mai chiesto di sbarcare in Olanda». «Vorrei anche aggiungere - scrive la segretaria di Stato - che nel caso di quei migranti che non hanno diritto alla protezione internazionale, il ricollocamento è uno spreco di sforzi e risorse finanziarie dei contribuenti
».
 

Ultimo aggiornamento: 1 Luglio, 08:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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