Benzina, oggi vertice a palazzo Chigi tra Meloni, Giorgetti e i vertici della Finanza. «Valutare azioni anti-speculazioni»

Il prezzo medio della benzina servito è salito a 1,965 euro al litro, quello del diesel è arrivato a 2,023 euro

Lunedì 9 Gennaio 2023
Caro benzina (prezzi fino a 2 euro), Salvini: «Si valuta intervento». Oltre 2.800 violazioni nel 2022

Il caro-carburanti e l’effetto-speculazione dopo lo stop allo sconto sulle accise finisce sul tavolo del Consiglio dei ministri.

Dopo il fascicolo aperto dalla procura di Roma, i controlli a tappetto della Guardia di Finanza, i fari puntati dall’Antitrust con la stretta coordinata da Mr Prezzi, il Garante per la sorveglianza dei prezzi e gli oltre 100 esposti presentati dal Codacons in altrettante procure, il dossier dei prezzi “anomali” alle pompe di benzina sarà oggi all’attenzione del governo per possibili interventi. Una svolta annunciata ieri dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, da Brescia: «Ragioneremo se, fra guerra, caro materiali e caro materie prime, sia il caso di intervenire e ci siano denari per farlo». Ma il vertice servirà anche per fare il punto su chi ne sta approfittando. Un confronto in Cdm che, non a caso, seguirà un vertice cruciale per conoscere le risultanze dei controlli, in particolare negli ultimi giorni, visto che l’aumento di accise e Iva è scattato il primo gennaio.

Ecoincentivi auto e moto 2023 da domani al via: tutti gli sconti e le condizioni per i bonus

 

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, incontreranno, infatti oggi, a Palazzo Chigi il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale Giuseppe Zafarana, proprio per fare il punto e valutare ogni possibile ulteriore azione di contrasto alle speculazioni in atto sui prezzi dei carburanti. Dunque la linea del governo sembra rimanere quella di dare un colpo mirato alla speculazione, lì dove ci fosse, senza fare un passo indietro sullo stop allo sconto sulle accise deciso l’anno scorso dall’esecutivo Draghi. Non una posizione di principio, ma una valutazione sulle risorse, Il bonus accise costa un miliardo al mese: troppo per agire su prezzi che dovrebbero già beneficiare appieno del calo delle quotazioni del petrolio. 


I CONTROLLI
Il brent è sceso di oltre il 25% nelle ultime settimane e nella caccia alle risorse per sostenere le famiglie e le imprese più in difficoltà quel miliardo ha già trovato altre strade. 
In realtà il monitoraggio su gasolio e benzina è scattato già a marzo scorso, quando l’Antitrust ha aperto la prima indagine sul caso Livigno. Proprio ieri, la Guardia di Finanza ha reso noto che l’anno scorso, appunto da marzo, ha accertato nei distributori di carburante 2.809 violazioni alla disciplina dei prezzi, su 5.187 verifiche fatte. La stretta decisiva di fine anno sui controlli è poi arrivata con i correttivi sulle accise e su alcune quotazioni fuori controllo fino a superare quota 2,5 euro per il gasolio in alcuni distributori. 


Una fotografia più precisa sui prezzi emergerà oggi dalle quotazioni medie settimanali al “self service” che saranno pubblicate oggi dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Nel frattempo, un’indicazione arriva dal sito Quotidiano Energia, che registra un prezzo medio della benzina in modalità self salito a 1,821 euro al litro (1,814 il dato del 5 gennaio). Con il prezzo medio praticato del diesel self è a 1,879 euro al litro (contro 1,875). Per quanto riguarda il rifornimento “servito”, invece, la benzina è arrivata a 1,965 euro, con il diesel a 2,023. Ancora più alti i prezzi in autostrada. In questo caso, la benzina in modalità servito sale a 2,171 euro, con il self che costa 1,912 euro al litro. Per il gasolio, invece, in autostrada si spendono 1,963 euro al litro per il self e 2,223 per il servito. Ma come già sottolineato, i furbetti contro i quali ha puntato il dito Salvini sono ben oltre quota 2 euro. La stessa soglia indicata dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, come lo spartiacque tra gli aumenti dovuti alle accise e quelli spinti dalla speculazione.


GLI EFFETTI SULLE FAMIGLIE
E mentre i gestori si difendono dando la colpa soltanto all’aumento delle accise, il Codacons ha fatto qualche conto sugli effetti per le famiglie: «Il pieno di benzina costa 8,9 euro in più rispetto a quanto costava a fine dicembre», ovvero «214 euro ad automobilista» all’anno. L’Unione nazionale consumatori parla di un aumento di «9 euro e 15 centesimi per un pieno da 50 litri». A incidere sui rincari, secondo alcuni esperti, oltre ai 18,3 centesimi in più al litro sulle accise arrivati il primo gennaio, l’effetto adeguamento in vista del blocco delle importazioni di prodotti raffinati dalla Russia a partire dal 5 febbraio prossimo. All’Europa mancherà il 30% del suo gasolio. 


Le associazioni dei consumatori però accusano le società energetiche e i distributori di approfittare degli aumenti dovuti alla fine del calmiere, per aggiungere altri aumenti mascherati. Un sospetto condiviso dal governo Meloni, che ha deciso di stringere su controlli e sanzioni. Per il ministro delle Imprese Adolfo Urso, è il momento di riunire in questi giorni anche le associazioni dei consumatori «per un confronto sugli strumenti più idonei». 

 

Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 11:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA