Le carceri italiane sono le più sovraffollate dell'Unione europea, e anche quelle in cui ci sono più detenuti che hanno superato i 50 anni.
Città murate, completato l'ultimo tratto dell'anello
La prima è «ridurre la durata delle pene», e la seconda è «costruire più prigioni», anche perché, afferma Aebi, «le amnistie, come quella del 2006, non risolvono il problema». Reagendo ai dati sul sovraffollamento, la senatrice Pd Monica Cirinnà, segretaria della commissione Giustizia afferma che è «arrivato il momento di affrontare il problema» e rivolge un appello perché questo sia fatto insieme da Governo e Parlamento. «La risposta non può essere quella di costruire nuove carceri, ma piuttosto di valorizzare la pluralità delle 'penè insita nell'articolo 27 della Costituzione», afferma la parlamentare. «Parlare di misure drastiche per ridurre il sovraffollamento e svuotare le carceri non può essere un tabù», ha affermato in un tweet il deputato di LeU Erasmo Palazzotto. L'altro elemento che rende le prigioni italiane particolari rispetto a tutti gli altri paesi del Consiglio d'Europa, è l'elevata percentuale di detenuti che hanno più di 50 anni. La percentuale in Italia è del 26%, mentre quella degli altri Paesi membri dell'organizzazione è il 14,8%. In Italia il numero di detenuti over 50 è 15.832, il più alto registrato nei paesi della Ue, e secondo solo a quello della Turchia (34.260) dove però la popolazione carceraria è quasi 5 volte quella italiana. Aebi ipotizza che il dato italiano sia legato «alla presenza tra i detenuti di diverse centinaia di membri delle organizzazioni criminali, come la mafia, che hanno un'età avanzata».