Osimo, bimbo di 9 anni ferito al volto da una fucilata: colpo sparato da un amico del padre

Martedì 30 Ottobre 2018
Osimo, bimbo di 9 anni ferito al volto da una fucilata: colpo sparato da un amico del padre
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Tre amici in un capanno di caccia, uno s’è portato il figlioletto, per condividere con lui il passatempo domenicale. Ma dentro il riparo, all’improvviso, qualcuno fa partire un colpo. Non si sa ancora bene se accidentalmente o per un tiro maldestro alla selvaggina, che per il rinculo avrebbe fatto perdere l’equilibrio al cacciatore. Fatto sta che la scarica di pallini rimbalza tra le pareti in cemento e poi colpisce alla testa, al collo e al torace un bambino di nove anni, ferendolo in maniera per fortuna non gravissima, senza colpire gli occhi. È la ricostruzione dell’incidente di caccia avvenuto domenica pomeriggio, intorno alle 17, in un capanno da appostamento immerso nel verde della campagna osimana, tra le frazioni di Padiglione e Passatempo.  

Il bimbo è fuori pericolo, anche se fino a ieri sera i medici del Salesi per cautela non avevano sciolto la prognosi: ha un ematoma da tenere sotto controllo, per il trauma cranico dovuto all’impatto del piombo e delle schegge di cemento, e parte dei pallini (una ventina in tutto, di misura 8) gli resteranno sotto la pelle, troppo minuscoli per essere estratti con un intervento chirurgico. Il cacciatore che l’ha involontariamente ferito, un amico del papà, è stato identificato dai carabinieri: sarà denunciato per lesioni volontarie colpose qualora il referto medico del Salesi attestasse che la prognosi è superiore a 20 giorni o c’è stato pericolo per la vita del bambino, due condizioni che consentono di procedere d’ufficio. Almeno per ora infatti il papà del piccolo ha preferito non presentare una denuncia nei confronti dell’amico a cui è partito quel colpo maldestro. 

I carabinieri della Compagnia di Osimo, guidata dal maggiore Luigi Ciccarelli, intanto hanno sequestrato preventivamente il fucile che ha sparato, un sovrapposto calibro 16 detenuto con regolare permesso di caccia. Ieri mattina i militari del Norm e della stazione di Osimo, guidati dal luogotenente Luciano Almiento e dal maresciallo Marcello Iarba, hanno fatto insieme al papà del bambino un sopralluogo in via Capanne, dove si trova il riparo da caccia, un bunker in cemento ampio circa 25 metri quadri con grate e feritoie, regolarmente realizzato dai cacciatori. Siamo nel sentiero, per chi è pratico dei luoghi, che da dietro il pub McNeil, vicino all’incrocio per Filottrano, s’inoltra verso la Confluenza, dove c’è il Centro ambientale. I militari hanno fatto alcuni rilievi e dai primi accertamenti - anche se poi la Procura dovrebbe disporre una perizia balistica - sembra confermato che i pallini abbiamo prima colpito le pareti interne del capanno in cemento e poi il bambino di 9 anni. Se la fucilata l’avesse preso direttamente, non di rimbalzo, il bimbo probabilmente sarebbe morto. 

Domenica il papà - un imprenditore agricolo di 45 anni molto conosciuto e stimato a Osimo, M.P. le sue iniziali - aveva deciso di trascorrere il pomeriggio andando a caccia con due amici. S’era portato anche il figlio, un bambino molto intraprendente e responsabile, amante della natura come il papà. I tre adulti e il minore s’erano appostati nel riparo di via Capanne e quando orai era l’imbrunire e i quattro stavano andandosen, uno dei cacciatori, piazzato proprio accanto al papà del piccolo, ha premuto il grilletto del suo sovrapposto. Il contraccolpo la sbilanciato e la rosa dei pallini s’è infranta contro le pareti in cemento, investendo di rimbalzo il bambino che era dietro. Gli adulti l’hanno soccorso e il papà ha deciso di portarlo direttamente in auto al Salesi. «Chiamando il 118 avremmo solo perso tempo, perché quella zona è difficile da raggiungere e non è neanche mappata su Google - ha spiegato ieri ai carabinieri di Osimo, che l’hanno sentito insieme agli altri due adulti presenti nel capanno -. E poi mio figlio è rimasto sempre cosciente, parlava e non perdeva molto sangue». 

Dal Salesi hanno subito avvisato le forze dell’ordine, dando il via all’indagine dei carabinieri di Osimo, e la direzione dell’ospedale materno infantile ha segnalato l’episodio anche al Tribunale per i minori, affinché i giudici valutino se la condotta del padre del bimbo ferito sia meritevole di un approfondimento legato all’imprudenza di portare un bambino in un luogo dove si spara.

Ma il papà non rischia conseguenze penali: né la legge sulla caccia della Regione Marche, né altre normative nazionali, proibiscono espressamente di portare minori in capanni o altri luoghi dove viene esercitata l’attività venatoria, limitandosi a vietare che gli under 118 possano imbracciare il fucile da caccia . 

Ultimo aggiornamento: 14:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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