Catania, bimba nata dopo il primo trapianto d'utero in Italia, si chiama Alessandra come la donatrice. La famiglia: «Come se fosse tornata a vivere»

Sesto caso al mondo. La mamma la vede in foto e si commuove

Venerdì 2 Settembre 2022
Catania, bimba nata dopo il primo trapianto d'utero in Italia, il prof. Scollo: «Madre e figlia stanno bene»

A Catania è nata la prima bimba in Italia dopo un trapianto d'utero, rappresenta il sesto caso nel mondo. Si chiama Alessandra, la figlia della donna che ha ricevuto il primo trapianto di utero realizzato in Italia.

La paziente, risultata positiva al Covid, è stata sottoposta a parto cesareo dopo attacchi febbrili dovuti all'infezione. La piccola è nata prematura, alla 34esima settimana di gravidanza e pesa 1,7 kg. Madre e figlia sono ancora ricoverate in ospedale e sono stabili. Le loro condizioni sono definite «stabili» dai medici che le seguono.

 

Nata dopo primo trapianto, Paolo Scollo, direttore del reparto di Ostetricia: «Soddisfatto dell'intervento»

«Il tentativo di fecondazione è andato a buon fine e la signora ha condotto una gravidanza regolare fino alla 30esima settimana quando ha contratto il Covid ed è stata pertanto ricoverata nella sezione della Ginecologia del Cannizzaro dedicata alle pazienti positive». Così Paolo Scollo, direttore del reparto di Ostetricia e ginecologia dell'ospedale Cannizzaro di Catania, Unità operativa complessa clinicizzata dell'università Kore di Enna, sul caso di Alessandra, la piccola nata dopo il primo trapianto di utero realizzato in Italia.

«L'infezione», spiega Scollo «è stata per un certo tempo asintomatica ma, qualche giorno fa, un episodio di febbre alta e conseguenti contrazioni ci ha indotto a procedere con un taglio cesareo». Il parto è così avvenuto alla 34esima settimana. «Madre e figlia», aggiunge «sono state quindi trasferite in terapia intensiva: la donna nel reparto adulti, la bambina nell'unità di Terapia intensiva neonatale, dove è sottoposta a terapia antibiotica, di prassi per i prematuri, e ad assistenza respiratoria non invasiva. Entrambe si trovano in condizioni stabili».

«È stato un trapianto estremamente complesso», ricostruisce Pierfrancesco Veroux, professore ordinario di Chirurgia vascolare e trapianti dell'Università di Catania che ha eseguito l'intervento. «In questo caso l' utero, sin dal 'declampaggiò dei vasi, ha mostrato una grande vitalità che ha poi permesso grazie a una perfusione ottimale di 'viverè nella paziente e di portare a termine una gravidanza quanto mai attesa» ha concluso.

LA FOTO - L'ha potuta vedere soltanto in foto, perché è ancora ricoverata nel reparto di Terapia intensiva, ma quando il marito le ha mostrato lo scatto della piccolissima bambina si è commossa per la felicità. È stata una gioia immensa quella della mamma di Alessandra. La paziente sta bene, riferiscono fonti mediche, e probabilmente domani potrebbe essere trasferita in un altro reparto Covid, perché ancora positiva anche perché sottoposta a terapia immunodepressiva per evitare il rigetto dell'organo ricevuto. La bambina respira in maniera assistita e non ha problemi con la coagulazione del sangue né al fegato. Al tampone Covid, alla nascita, è risultata negativa.

Il messaggio della mamma positiva al Covid

«Salve, sono in ripresa, mi sto riprendendo e non vedo l'ora di uscire per vedere la mia piccola ed abbracciarla»: così in un piccolo video la mamma di Alessandra, la piccola nata dalla donna che ha avuto il primo trapianto di utero in Italia da una paziente deceduta. La donna è ricoverata nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Cannizzaro di Catania dove, pur essendo in buone condizioni generali di salute, resterà in osservazione fino a quando non sarà negativa al Covid.

Il chirurgo: emozione infinita

«Ero presente al momento della nascita e il primo vagito di Alessandra è stata un'emozione infinita perché portiamo avanti questo programma da quasi sette anni e sentire quel pianto è stata un'emozione che va oltre qualunque aspetto scientifico e tecnico. Perché sapere che l'utero di una donna, ormai purtroppo deceduta da due anni, sia in grado di dare ancora la vita è una cosa che va oltre il possibile e l'inimmaginabile». Così Pierfrancesco Veroux, professore ordinario di Chirurgia vascolare e trapianti dell'università di Catania che ha eseguito l'intervento.

Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 09:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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